Centralina sul Pioverna, dopo 6 anni non è pronta

I lavori sarebbero dovuti iniziare entro il 2016 ma fra un rinvio e l’altro non sono ancora partiti

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I lavori, per l’ennesima mini centrale idroelettrica sul Pioverna, avrebbero dovuto cominciare entro il 2016, poi nel 2017, il 2018, ancora nel 2018, quindi nel 2020. Siamo nel 2022 e non solo la mini centrale non è pronta, ma chi avrebbe dovuto realizzarla ha chiesto e ottenuto un’ulteriore proroga per completare l’opera, nonostante la battaglia di pescatori e alpigiani che da tempo denunciano lo sfruttamento dei torrenti della zona, a discapito degli ambienti naturali e dei pesci che vi nuotano dentro e anche a rischio di dissesti idrogeologici. Si tratta di una derivazione di acqua ad uso idroelettrico dal torrente Pioverna a Taceno, per una portata media annua di 3224 litri al secondo e una portata massima di 5.600 litri al secondo per produrre sul salto utile di 9 metri con cui generare una potenza media di 284,47 kW. La prima autorizzazione concessa prevedeva 12 mesi per cominciare i lavori di costruzione dell’impianto e di 36, cioè 3 anni, per finirli. A far saltare i piani sarebbe stata la pandemia con il lockdown, per questo da Villa Locatelli è stata concessa l’ennesima proroga. L’ultimatum per finire i lavori di realizzazione dell’impianto idroelettrico scadrà il 31 dicembre, 6 anni e mezzo dopo la concessione della prima autorizzazione unica del 29 luglio 2016. Entro un mese dalla fine dei lavori la derivazione dovrà poi essere attivata per cominciare a produrre energia. D.D.S.