
Vigili del fuoco
Lecco – Agli 88 vigili del fuoco permanenti – tra cui una donna - del comando provinciale di Lecco servono una nuova casa e nuove rimesse.
La sede di piazza Bione è un casermone dei tempi della naja obbligatoria vecchia di 70 anni, con brande, cucina ormai inadeguata, arredi datati. Autopombe, autobotti e gli altri veicoli di soccorso sono gioiellini, ma ricoverati in spazi talmente angusti che già parcheggiarli è un’impresa, mentre il cestello dell’autoscala sfiora il tetto. Quando la caserma del Bione fu inaugurata il 19 dicembre 1955, lì ci lavoravano una ventina di pompieri appena, che si occupavano prevalentemente di incendi, frane, alluvioni e poco altro.
Ora invece i vigili del fuoco, oltre a essere 5 volte di più, sono professionisti del soccorso tecnico urgente, in grado di fronteggiare ogni emergenza in ogni ambiente: incendi certo, incidenti, allagamenti, cataclismi, infortuni; sulla terra, in acqua, su neve, ghiaccio e luoghi impervi, con 200 interventi in montagna solo l’anno scorso, in continuo aumento. Ci sono gli specialisti delle squadre Saf per interventi speleo alpino fluviali, come il caposquadra Sebastiano Saggiante, 49 anni, 25 con la divisa indosso, precursore del soccorso con tecniche alpinistiche, oppure il 39enne Davide Trentin arruolato dal 2009. Ci sono poi i colleghi delle squadre nautiche e soccorso acquatico specializzati nel salvataggio in acqua, come Lorenzo Maggi, 41 anni, pure lui vigile del fuoco dal 2009. E ancora: gli esperti in Tas, la topografia applicata al soccorso; Nia, il Nucleo antincendio investigativo; oppure in Nbcr per i rischi nucleari, biologici, chimici e radiologici... Hanno termocamere, droni, una sala operativa mobile, scooter d’acqua, un gommone oceanico, apparati degni da guerra elettronica per localizzare il cellulare di un disperso. E dove non arrivano loro, ci arrivano i Draghi lombardi in servizio sugli elicotteri del Reparto volo di Malpensa o i sub del Nucleo sommozzatori di Milano o di Genova per immergersi nelle profondità degli abissi, tutti rigorosamente vigili del fuoco.
“Siamo in grado di intervenire in ambienti inadatti alla vita – spiegano Davide, Sebastiano e Lorenzo, per conto del comandante provinciale Alessandro Granata –. Solo il corso base per diventare vigile del fuoco dura 9 mesi, per operare sull’elicottero occorrono altre 400 ore. Ci addestriamo in ogni turno. Disponiamo di mezzi tecnologicamente avanzati. In caso di necessità possiamo contare sull’integrazione di risorse dei colleghi di tutta Italia, con cui condividiamo mezzi, procedure, protocolli".
Costituiscono un vero e proprio esercito di pronto intervento di soccorso, operativi a turni H24, 7 su 7, 365 giorni all’anno. Nel 2022, insieme agli 82 volontari dei distaccamenti di Bellano, Merate e Valmadrera, hanno svolto 2.900 interventi. Ecco, gli 88 professionisti del soccorso tecnico urgente in provincia di Lecco hanno bisogno, anzi diritto di una nuova caserma, degna di quanti portano il soccorso a chi chiede aiuto, salvano la vita agli altri e il resto conta poco, come recita il loro inno.