Caserma dei pompieri, sei sindaci con il “braccino corto“

Non tutti vogliono pagare la quota per ampliare il Centro operativo di Protezione civile a Merate

Sindaci dal “braccino corto“ sull’ampliamento della caserma dei vigili del fuoco volontari di Merate. Non tutti vogliono pagare la loro parte, o meglio quella dei loro cittadini. A non voler aprire i forzieri sono i sindaci di Barzanò, Casatenovo, Missaglia, Sirtori, La Valletta Brianza e Viganò, che non intendono farsi carico della quota dei lavori che riguarda la realizzazione del nuovo Com, il Centro operativo misto di Protezione civile.

L’intervento costa un milione e 200mila euro: 436mila e rotti per l’ampliamento della caserma dei vigili del fuoco vera e propria a servizio dei 24 Comuni di Meratese e Casatese, 288mila per la costruzonie della nuova sede della Protezione civile di Merate pagati solo dai meratesi e 475mila euro per il Com da dividere tra i contribuenti dei 13 paesi che vi afferiscono. Metà della spesa è coperta da un finanziamento regionale, il primo del genere attuato con procedura semplificata. "Il resto è suddiviso per ogni Amministrazione in base al numero di abitanti, nella misura di 1,842 euro per la caserma dei pompieri e di 2,995 euro per il Com – spiega il sindaco di Merate Massimo Panzeri – Non tutti i colleghi vogliono però pagare la loro quota". Il nuovo polo del soccorso, i cui lavori sono cominciati, si farà: alla peggio, i meratesi pagheranno pure per chi non vuole.

D.D.S.