Lecco, 17 ottobre 2024 – Cinquecento lecchesi hanno presentato domanda per una delle 2.200 case popolari disponibili in provincia. La maggior parte sono assegnate e occupate, ma 250 risultano sfitte perché da ristrutturare.
Se disponibili, le liste di attesa verrebbero dimezzate, in un territorio dove, complice il turismo di massa, il costo delle abitazioni in affitto è in aumento dal 7 all’11% a seconda delle zone, con prezzi intorno ai 10 euro al metro quadrato.
Emergenza abitativa
Proprio per fronteggiare l’emergenza abitativa, in una provincia in cui 12 paesi su 84 rischiano di scomparire per denatalità ed emigrazione, da Regione Lombardia sono stati stanziati 16 milioni di euro, tra 10 milioni e mezzo per interventi per la manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico, 4 milioni e mezzo per politiche di welfare abitativo e il resto per housing sociale, rigenerazione urbana e velocizzazione delle assegnazioni.
A tirare le somme è l’assessore lombardo a Casa e housing sociale, Paolo Franco, ieri a Lecco per tracciare il punto sullo stato di avanzamento delle opere in cantiere e sulle prospettive future.
Con lui il presidente di Aler Lecco, Bergamo e Sondrio, Corrado Zambelli, e il direttore generale Corrado Della Torre. "Attiviamo in provincia di Lecco risorse rilevanti per rispondere in modo concreto alle reali necessità del territorio – sono le parole dell’assessore - e affianchiamo il puntuale monitoraggio degli interventi, che vanno seguiti passo passo per garantire efficienza nella realizzazione e rispetto delle tempistiche.
Vogliamo dare un contributo fattivo al miglioramento della qualità della vita dei cittadini, sia sotto il profilo delle manutenzioni e delle riqualificazioni edilizie, sia per quanto riguarda la dimensione sociale attraverso il sostegno alle famiglie più fragili e vulnerabili». In provincia di Lecco sono stati al momento recuperato 72 alloggi sfitti. Nel 2023 sono stati assegnati 50 appartamenti, 43 nei primi 9 mesi del 2024, con la prospettiva di aumentare entro fine anno le assegnazioni del 10%.
E poi c’è l’housing sociale con appartamenti per donne vittime di violenza, appartamenti a canone concordato, 112mila euro di contributi per pagare l’affitto sul libero mercato altri 240mila euro di contributo di solidarietà, sia per gli affitti sia per le utenze.