Cantiere del lungolago. Lite Comune-Provincia dopo la falsa partenza

Ora l’ultima parola spetta ancora ai funzionari della Sovrintendenza. Il parere entro 45 giorni. Villa Locatelli: non siamo stati noi a porre ostacoli. .

Cantiere del lungolago. Lite Comune-Provincia dopo la falsa partenza

Cantiere del lungolago. Lite Comune-Provincia dopo la falsa partenza

Il lungolago più iconico d’Italia divide Comune e Provincia. Oggetto della diatriba tra i politici di Palazzo Bovara e i colleghi di Villa Locatelli sono i lavori fermi al palo per la realizzazione appunto del nuovo lungolago della città dei Promessi sposi. L’intervento, destinato a cambiare il profilo delle sponde da cui emergono i monti sorgenti dall’acque ed elevati al cielo, avrebbe dovuto cominciare a breve. Per alcune modifiche imposte dai funzionari della Soprintendenza e recepite dai tecnici comunali, dalla Provincia hanno però avviato una nuova istruttoria, con il rischio di ritardare troppo la realizzazione dell’opera, finanziata in parte con fondi del Pnrr, che dovranno essere restituiti se non verranno rispettare le tempistiche. Dal Comune esprimono perplessità per il nuovo iter, lasciando intendere che la responsabilità sia appunto della Provincia.

Dalla Provincia tuttavia replicano che cambiare letteralmente le carte in tavola è stato il Comune e non possono altro che rispettare tutti i conseguenti passaggi burocratici formali previsti per legge, respingendo così le accuse al mittente. "Mi spiace constatare come, anziché riconoscere le proprie imprecisioni ed errori, dal Comune addossino a noi amministratori della Provincia le loro colpe e mancanze – replica Stefano Simonetti - Commettendo un errore formale, hanno proceduto con una "richiesta di autorizzazione paesaggistica", perché, anziché ottemperare al mero recepimento delle indicazioni pervenute dai rappresentati dei diversi enti, hanno inserito nel progetto esecutivo anche altre varianti. Tali novità innescano un nuovo procedimento amministrativo, che prevede passi formali non aggirabili". Non sarebbero state inoltre nemmeno rispettate tutte le prescrizioni. Nonostante ciò, i tecnici e i componenti della Commissione Paesaggio dell’Amministrazione provinciale hanno bruciato tutte le tappe proprio per limitare lungaggini burocratiche. Ora l’ultima parola spetta di nuovo ai funzionari della Sovrintendenza. "Il loro parere dovrà pervenire entro 45 giorni – rassicura Stefano Simonetti -. Non intendiamo ostacolare nessuno, ma compiamo esclusivamente gli interessi di tutela del territorio e della trasparenza dei procedimenti amministrativi".