
Animali selvatici in fuga, inseguiti dai cani lasciati senza guinzaglio in montagna o in mezzo ai boschi, che poi si perdono e precipitano in canaloni. L’ultimo episodio risale a sabato, quando uno splendido esemplare di 6 anni di bracco Kurzhaar è corso via dalla propria padrona, mentre risalivano il sentiero verso il rifugio Elisa sopra Mandello, per inseguire alcuni camosci, salvo poi restare bloccato per tre giorni nel canyon del torrente Meria in piena prima di essere recuperato da una guida alpina della Valsassina.
Ieri invece gli agenti della Polizia provinciale hanno ricevuto diverse segnalazioni di altri cani lasciati liberi a Taceno, mentre in diversi avvertono di cuccioli di capriolo sbranati o destinati a morte certa perché le madri li hanno dovuti abbandonare a loro stessi. "I cani devono essere sempre tenuti al guinzaglio, anche in montagna, nei boschi, durante le passeggiate in mezzo alla natura – ribadisce il comandante della Polizia di Villa Locatelli Raffaella Forni – Altrimenti possono costituire un pericolo per le persone, per la fauna selvatica e anche per loro stessi, come testimoniato dai molti interventi effettuati dai soccorritori del Soccorso alpino e dai vigili del fuoco".
Per sensibilizzare gli escursionisti sono stati affissi diversi cartelli. Fare di più è difficile. "Per multarli dovremmo sorprenderli in flagranza ma non è facile, anzi – ammette il comandante – Confidiamo quindi nel sostegno di tutti, perché questo è un periodo particolarmente impegnativo in cui dobbiamo occuparci già di molte incombenze".