Torre de' Busi, incidente in moto: 26enne muore mentre va al lavoro

Per il giovane di Calolziocorte non c'è stato nulla da fare: è morto sul colpo

Pietro Augruso, 26enne di Calolziocorte viaggiava in sella alla sua Ducati Monster

Pietro Augruso, 26enne di Calolziocorte viaggiava in sella alla sua Ducati Monster

Calolziocorte, 26 maggio 2018 - Stava andando al lavoro Pietro Augruso, 26enne di Calolziocorte, quando in sella alla sua moto si è schiantato contro una Fiat Panda che proveniva dalla direzione opposta. L’impatto è stato devastante e per lui non c’è stato nulla da fare. Il grave incidente si è verificato ieri mattina poco dopo le 7.30 a Torre de’ Busi sulla Sp 177 nel tratto di via San Michele. Il giovane calolziese con la sua potente Ducati Monster era diretto verso Caprino Bergamasco, ma, nell’affrontare una curva, ha perso il controllo del bolide, ha invaso la corsia opposta ed è finito addosso ad un’utilitaria dall’altra parte della strada. In seguito allo scontro è poi finito contro un muro che delimita la carreggiata, senza possibilità di scampo. Sono subito intervenuti i sanitari del 118 insieme ai Volontari di Calolzio e sono stati mobilitati pure gli operatori dell’eliambulanza decollati dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Purtroppo i soccorritori non hanno potuto nulla per salvarlo, Pietro è morto praticamente sul colpo per le lesioni molteplici letali riportate. Sull’automobile contro cui si è schiantato viaggiavano una bambina di 7 anni, due ragazzine di 12, e un uomo e una donna di 51 e 40 anni che, almeno loro, se la sono cavata senza neppure un graffio. Sulla scena dell’incidente sono accorsi anche gli agenti della Polizia stradale e della Polizia locale di Caprino per effettuare i rilievi del sinistro. Pietro viveva con mamma Letizia, dipendente del tribunale di Lecco, e papà Antonio, ferroviere, a Lorentino. I genitori sono stati informati della tragedia proprio mentre si trovavano al lavoro, quando hanno appreso della notizia per lo shock si sono sentiti male.

Il feretro del 26enne è stato composto nella camera mortuaria del cimitero di San Gottardo, dove il parrocco di Carenno, Lorentino e Sopracoprnola monsignor Angelo Riva e di Torre de’ Busi don Daniele Plebani si sono ritrovati insieme ai familiari e ai conoscenti di Pietro per un momento di preghiera e di cordoglio. «Un angelo in più è salito in cielo, ti ricorderemo per il tuo sorriso», «Buon viaggio», «Ci eravamo promessi un giro in Valcava con le nostre amate moto appena arrivava il sole, e invece questo maledetto mondo ti ha portato via da noi», «Stessa moto, stessa passione, quante volte la mattina ci siamo incrociati sulla strada a quell’ora», lo ricordano gli amici anche in rete. E intanto le vittime dell’asfalto in provincia di Lecco nel 2018 sono già salite a dieci. Tre di loro erano giovanissime: Lorenzo Pizzuco di Verderio, morto a Robbiate di ritorno dalla discoteca, aveva 18 anni, Giada Mornelli, finita contro un muro a Ballabio ne aveva 22 e poi Pietro che di anni ne aveva appunto 26.