REDAZIONE LECCO

Bulciago, il paese ricorda Vittorio Arrigoni a cinque anni dalla morte

"L’Amministrazione comunale di Bulciago vuole ricordare Vik così come era, un partigiano nel cuore e nell’anima. Uccidendo Vittorio si è uccisa la libertà di informazione"

Vittorio Arrigoni

Bulciago (Lecco), 15 aprile 2016 – L'ultimo suo articolo è datato 13 aprile 2011, un mercoledì. Nel post raccontava di quattro palestinesi morti per il crollo di un tunnel scavato sotto il confine tra Gaza e Rafah, in Egitto, per assicurare gli approvvigionamenti nelle Striscia. «Una guerra invisibile per la sopravvivenza», scriveva, e poi l'immancabile «Restiamo umani», il motto con cui concludeva ogni sua corrispondenza da quella che definiva la prigione più grande del mondo. Sotto la sua firma «Vik da Gaza city». Nessuno poteva immaginare che la sera seguente sarebbe stato rapito e qualche ora dopo, nella notte del 15 aprile, ucciso dagli stessi sequestratori, dei sedicenti terroristi salafiti, alcuni dei quali ammazzati dagli agenti speciali delle forze di sicurezza di Hamas durante un blitz per sequestrare l'ostaggio, altri invece catturati e condannati, ma di fatto pressoché già liberi, tanto che uno è riuscito ad arruolarsi tra le fila dei tagliagole del Califfato.

Sono trascorsi cinque anni dall'assassinio di Vittorio Arrigoni, 36enne di Bulciago, pacifista, blogger, giornalista, attivista, cooperante per i diritti umani dei palestinesi, l'unico occidentale rimasto a testimoniare gli orrori commessi dai soldati israeliani durante l'operazione «Piombo fuso» e gli altri soprusi quotidiani in quell'angolo di Medioriente. «Oggi, a 5 anni dall'omicidio del concittadino Vittorio Arrigoni attivista per i Diritti Umani, l’Amministrazione comunale di Bulciago vuole ricordare Vik così come era, un partigiano nel cuore e nell’anima che fino alla fine ha donato la sua vita per il prossimo concludendo il suo breve, ma intenso viaggio, nella sua amata e purtroppo ancora oggi martoriata Palestina, a fianco degli oppressi, dei poveri, dei deboli, degli indifesi.

Uccidendo Vittorio si è uccisa la libertà di informazione, quella vera, necessaria a far conoscere al mondo cosa davvero succede ogni giorno in Palestina, «carneficina umana», «ingiusta vittima sacrificale» di un mondo fatto di poteri ed interessi a discapito della vita umana», si legge sul sito interne dell'amministrazione municipale del paese brianzolo, di cui la mamma Egidia Beretta è stata sindaco. E ancora: «Vittorio non è più fisicamente tra noi ma i suoi ideali ed il suo impegno vivono ancora e superano qualsiasi barriera ed ostacolo grazie all'amore che ha saputo coltivare intorno a sé e che ora, con grande coraggio ed altrettanto amore, la sua famiglia e i suoi amici stanno continuando a far germogliare e crescere in ogni angolo anche sperduto della terra. Ciao Vittorio. Grazie per quello che hai fatto nel mondo, nel solo nome del riconoscimento dei Diritti Umani». E in calce la stessa chiusa di Vik «Restiamo umani».

Domenica prossima, il 24 aprile, a Bulciago inoltre, a partire dalle 15, si svolgerà un momento di commemorazione e riflessione con documentari, testimonianze, spettacoli, letture, musica, concerti, mostre, il lancio dei palloncini. Interverrà in video anche la cantante Fiorella Mannoia. Sarà anche l'occasione per tracciare un bilancio di quanto realizzato tramite la fondazione Vik Utopia, di cui verrà ufficialmente presentato il sito internet, e illustrare i nuovi progetti e le nuove iniziative. Verranno inoltre raccolti generi alimentarie medicinali per aiutare quanti vivono a Gaza, che Vik definiva la più grande prigione a cielo aperto del mondo.