Botte ai clienti che non pagano la droga Due fratelli ex baristi condannati

Erano accusati di avere malmenato clienti che non saldavano i debiti di droga con loro, e la scorsa estate erano finiti in manette. Ieri Maurizio e Fabio Scarpello, fratelli di 31 e 36 anni, per anni gestori di un bar a Gussago, sono stati condannati a 4 anni e 7 mesi e a 2 anni e 4 mesi. Il primo è stato riconosciuto colpevole di un’estorsione, il secondo di una tentata estorsione. È stato attribuito anche lo spaccio, nell’ipotesi della lieve entità, mentre c’è stata assoluzione da lesioni, ricettazione e detenzione d’una pistola con matricola abrasa). L’indagine scattò dalla denuncia della moglie d’una vittima, dipendente dalla cocaina, che vedeva il marito tornare a casa pieno di lividi. Determinante la testimonianza di un operaio tossicodipendente che in aula ha raccontato di un pestaggio per debiti di migliaia di euro con gli Scarpelli, per loro stessa ammissione a capo di un giro di coca. "Uno mi tagliò la strada mentre andavo al lavoro, chiamò il fratello e mi fecero scendere dall’auto a calci e pugni. Poi mi lasciarono lì". La Procura aveva chiesto 6 anni e 8 mesi e 6 anni. Gli avvocati Paolo Botticini e Massimiliano Piccinelli, solo il minimo pena per lo spaccio, e per il resto assoluzione. Le estorsioni a loro dire furono inventate dalle vittime per non pagare i debiti, non tanto di droga, ma delle consumazioni al bar. Beatrice Raspa