
L'incidente in viale Brianza
Bosisio Parini (Lecco) - Ha salutato la moglie , baciato sulla fronte la figlia piccola che ancora dormiva e poi è montato in sella alla sua moto per andare al lavoro. Ma al lavoro non è mai arrivato. Fabrizio Zanette, 37enne di Eupilio, è morto a Bosisio Parini in un incidente stradale. Lo schianto è avvenuto ieri all’alba delle 6.30 in via Brianza, zona industriale del paese: si è scontrato con una Peugeot 208 di un 41enne che arrivava dalla direzione opposta e sembra fosse impegnato in una svolta. L’impatto è stato devastante: Fabrizio è stato catapultato a metri di distanza in un fossato ai lati della strada, mentre l’automobilista ha terminato la corsa contro un albero. Nell’urto inoltre il serbatoio della moto si è spezzato ed è fuoriuscito tutto il carburante che si è incendiato ed è esploso. Il guidatore dell’utilitaria è riuscito a scappare dall’abitacolo della sua vettura prima di rimanere intrappolato nel rogo, mentre per Fabrizio non c’è stato nulla da fare, è morto praticamente sul colpo.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecco che hanno spento le fiamme e i sanitari del 118 e dell’eliambulanza di Como. L’automobilista è stato trasferito sotto shock ma quasi illeso all’ospedale Fatebenefratelli di Erba, mentre per Fabrizio non si è potuto fare altro che constatarne il decesso. I rilievi del sinistro per accertare la dinamica e le eventuali responsabilità sono stati affidati agli agenti della Polizia stradale di Lecco a cui spetta un compito non facile, perché della moto non resta praticamente nulla. "Ci sono indagini in corso – spiega la comandante Anna Lisa Valerianni -. Dai primi accertamenti l’impatto è avvenuto frontalmente". Fabrizio era originario di Garbagnate Rota di Bosisio, ma si era trasferito a Euplio con la moglie. "Una tragedia immensa, non trovo nè le parole né la forza per parlare", commenta attonito come tutti il parroco, che lo conosceva bene perché era cresciuto come tanti in oratorio e da ragazzo faceva il chierichetto e perché sua mamma, che insegnava all’asilo Gianetti di Erba, è catechista e volontaria in parrocchia.