Bellano e Vendrogno uniti o divisi? Cittadini al voto

Alle urne per esprimersi sulla fusione tra i due paesi. Sostegno bipartisan tra le forze politiche

Referendum fusione

Referendum fusione

Bellano, 22 settembre 2019 - Elettori  e Vendrogno quest’oggi al voto per decidere se diventare concittadini di un unico paese. Dalle 7 alle 22 si svolge infatti il referendum consultivo sulla fusione per incorporazione del Comune di Vendrogno nel Comune di Bellano. Spetterà comunque ai consiglieri regionali ratificare la scelta e l’ultima parola per la soppressione di Vendrogno. Se prevarranno i “sì”, ma in entrambi paesi, e il verdetto venisse poi confermato nelle aule del Pirellone la nuova Bellano con annessa Vendrogno si estenderà su una superficie totale di 22 chilometri quadrati e conterà circa 3.600 abitanti, 3.200 bellanesi e 300 vendrognesi. Di contro il numero di comuni in provincia di Lecco scenderà dagli 85 attuali a 84, rispetto ai 90 originari, dopo che Torre de’ Busi è passata in provincia di Como, e dopo la fusione dei due Verderio, di Perego e Rovagnate ne La Valletta Brianza e di i Introzzo, Tremenico e Vestreno in Valvarrone. Il sostegno al progetto di fusione è bipatisan. «Chiediamo a tutti i bellanesi di sostenere con il proprio voto questo passo – spiega Antonio Rusconi, sindaco di Bellano -. I nostri due paesi sono storicamente legati, avremo la possibilità di avere un territorio unico che va dal lago alla montagna e che consentirà di valorizzarlo al meglio». «È un momento davvero importante - fa eco il collega di Vendrogno, Leonardo Poppo Elicanti -. La fusione rappresenta una scelta di responsabilità per evitare lo spopolamento, avere più mezzi e risorse per valorizzare ed avere cura della nostra montagna e soprattutto darci un’opportunità per il futuro». In ballo ci sono 4 milioni di euro di contributi in dieci anni e 250mila euro di risparmi all’anno. «Il nostro gruppo ha da sempre sostenuto convintamente il processo di fusione», si associano i consiglieri di Bellano Bella Andrea Nogara e Giuseppe Scaccabarozzi. «Sono molteplici i benefici della fusione, dallo snellimento delle procedure, dall’abbattimento costi di gestione e dalla maggior unione di un territorio storicamente già in stretta sinergia», aggiungono Federico Goretti e Pietro Orio di Noi per Bellano.