Lecco, trovato il batterio killer in ospedale

Al Manzoni di Lecco contaminate apparecchiature in cardiochirurgia

Dai primi monitoraggi non risulta alcuna infezione

Dai primi monitoraggi non risulta alcuna infezione

Lecco, 5 luglio 2019 - E' stato riscontrato anche all’ospedale di Lecco il batterio killer delle sale operatorie, costato la vita a decine di pazienti sottoposti a interventi a cuore aperto in tutta Italia e molti di più in tutta Europa e negli Stati Uniti. In provincia non risultano al momento casi di infezione, ma il Mycobacterium chimaera ha contaminato una delle apparecchiature utilizzate durante le operazioni di cardiochirurgia toracica eseguite al nosocomio del capoluogo. 

La scoperta è stata effettuata nei giorni scorsi durante uno dei numero e frequenti controlli. Il dispositivo clinico è stato immediatamente rimpiazzato e la situazione è sotto controllo, l’allerta però resta estremamente alta. Proprio per scongiurare il pericolo di possibili epidemie o di eventuali decessi nel pomeriggio di ieri i vertici della sanità pubblica lecchese hanno convocato un incontro urgente per mettere a punto una sorta di piano anti-contagio e i protocolli che i sanitari che prestano servizio all’Alessandro Manzoni di Lecco, all’Umberto I di Bellano e al San Lepoldo Mandic di Merate, ma anche nei poliambulatori, devono attuare in presenza di determinati sintomi che potrebbero indicare una possibile infezione in corso.  I macchinari a rischio sono delle unità di riscaldamento e raffreddamento in funzione durante interventi cardiochirurgici. Si tratta di specie di “condizionatori corporei”, composti da serbatoi che forniscono l’acqua a temperatura controllata a scambiatori di calore.

«Nei nostri ospedali nessun paziente ha contratto l’infezione – rassicurano dalla direzione generale dell’Asst lecchese -. Solo nei controlli di routine effettuati sui macchinari aziendali, utilizzati nell’attività di cardiochirurgia, uno strumento è risultato positivo al batterio: riscontrato ciò, l’apparecchiatura è stata immediatamente dismessa e sostituita permettendoci così di proseguire, senza nessun problema, nella nostra attività. Abbiamo adottato tutte le misure prescritte per quanto riguarda le procedure di disinfezione e di manutenzione delle nostre apparecchiature. Il Mycobacterium chimaera è oggi uno dei temi più importanti di carattere sanitario a livello europeo e mondiale».  Casi di infezione sono stati riscontrati infatti pure in Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Spagna, Regno Unito e Svizzera. «L’incontro è stato convocato per condividere e diffondere le linee guida di indirizzo trasmesse dal Ministero della Salute, recepite e diffuse da Regione Lombardia per il controllo delle infezioni in cui vengono forniti elementi ed indicazioni per la definizione dei casi, il loro riconoscimento e la loro gestione oltre che le indicazioni utili alla sorveglianza sanitaria», aggiungono dall’Asst.