
A Lecco sono appena tre i luoghi sicuri:Pradello, Rivabella e alla Canottieri. Altrove non si può nuotare pena multe che vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 250 euro
Tuffi e bracciate al lago solo in zone e acque sicure, dove non si rischia di annegare, di ferirsi per accedere in spiaggia o di buscarsi gastroenteriti o dermatiti a causa di inquinamento, mucillagini, contaminazioni o sversamenti. A Lecco sono appena tre: Pradello, Rivabella e alla Canottieri. Altrove non si può nuotare, pena multe che vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 250 euro. Off-limits pure fiumi e torrenti, quindi niente refrigerio in pozze o sotto cascatelle. A dettare legge è il sindaco Mauro Gattinoni, con un’ordinanza in vigore fino al 30 settembre. Una scelta, quella dei posti dove si può o non si può fare il bagno, dettata dalla "necessità di garantire la massima sicurezza nella fruizione degli spazi pubblici con particolare riferimento ai rischi connessi all’aumento dei flussi turistici legati al periodo estivo prevenendo quelle situazioni che potrebbero generare rischi di incolumità per la cittadinanza e rimuovendone le cause", e presa in base alla "qualità delle acque ed alle condizioni di fruibilità in sicurezza, sia al fine di tutelare la salute e la pubblica incolumità, anche in relazione alle potenziali condizioni di rischio connesse alla accessibilità e fruibilità delle rive". Un mix di valutazioni che hanno portato appunto all’individuazione di soli tre punti: Pradello sul confine con Abbadia Lariana; Rivabella sul lago di Garlate, che è una delle località più frequentate; la Canottieri, in centro città. Ci sarebbe pure la Malpensata, ma, per questioni di sicurezza, è zona rossa ormai da tempo. In molti punti dove non si può fare il bagno, comprese ampie porzioni di lungolago, sono stati posizionati cartelli di divieto, scritti in più lingue, dopo che, nell’estate del 2023, un profugo del Gambia di 118 anni - Abubacar, il suo nome - è affogato il giorno dopo essere arrivato a Lecco proprio in un punto dove non avrebbe potuto né accedere né tuffarsi. Troppo tardi per lui, ma non per salvare altre persone. Daniele De Salvo