REDAZIONE LECCO

Covid, soppresso il servizio di automedica del 118 a Merate

Già dimezzato per l'emergenza sanitaria, verrà sostituito con il servizio di autoinfermieristica

Automedica

Merate (Lecco), 1 novembre 2020 – Il coronavirus ha mietuto un'altra vittima. E' l'automedica dell'ospedale di Merate. Da domani, lunedì, verrà sostituita con una autoinfermieristica. A bordo del veicolo del 118 sul territorio viaggerà cioè ora non più un medico, ma un infermiere. Il servizio di automedica della postazione di Merate, che prima era garantito 14 ore su 24 365 giorni all'anno, era già stato dimezzato durante la prima ondata dell'emergenza sanitaria e ridotto alla sola copertura notturna con la promessa da parte dei vertici di Areu, che è l'Agenzia regionale per l'emergenza e urgenza, di ripristinarlo completamente quanto prima. Invece adesso l'annuncio che non solo non verrà ripristinato integralmente, ma che sarà soppresso del tutto, anche di notte. Anche in questo caso si tratterebbe di una sospensione temporanea. La scelta è stata giustificata con la necessità di dirottare nelle corsie dei reparti di Terapia intensiva lombardi tutti i medici anestesisti rianimatori disponibili, compresi coloro che svolgono il loro lavoro sulle automediche.

A comunicarlo sono in una nota congiunta i responsabili di Areu e della Asst di Lecco, a cui l'ospedale San Leopoldo Mandic fa capo. “La pandemia che è attualmente in corso comporta l’impellente esigenza di un ampliamento di offerta di posti letto di Terapia Intensiva e Subintensiva da parte degli ospedali – si legge nel comunicato – Areu,, nell’ottica di una stretta collaborazione con l’Asst di Lecco e con lo scopo di realizzare la maggiore armonia organizzativa possibile tra gli attori interessati e il territorio, ha provveduto a rimodulare la propria organizzazione di rete territoriale. L’obiettivo è evitare risposte individuali, condividere le forze e la progettualità futura. Areu, a tale scopo, ha predisposto un programma di ridistribuzione dei mezzi di soccorso avanzato così da mettere a disposizione degli ospedali il maggior numero possibile di medici anestesisti e rianimatori, tale da salvaguardare i cittadini e il territorio. Nel caso specifico è prevista la rimodulazione del MSA2 (cioè l'automedica) notturno della postazione di Merate in MSA1 (cioè autoinfermieristrica) H24. Rimane sul territorio nell’arco delle 24 ore un’auto a bordo della quale non c’è il medico, ma un infermiere con esperienza di area critica, specializzato e formato per affrontare le problematiche sanitarie dell’emergenza-urgenza territoriale. Questa rimodulazione garantisce un adeguato livello di sicurezza per il cittadino”.

“Naturalmente la revisione organizzativa tiene conto anche di una serie di altri parametri, tra cui le caratteristiche orografiche e demografiche del territorio, le patologie prevalenti, i tempi di intervento, la distanza dagli ospedali, la capacità di risposta ospedaliera... - prosegue la nota stampa -. Merate, da questo punto di vista, è al centro di un’area particolarmente ricca di presidi ospedalieri che offrono prestazioni specialistiche anche complesse: Merate stesso, Vimercate, Lecco, Monza e Desio. In conclusione si tratta di una riorganizzazione temporanea, attiva dal 2 novembre utile ad affrontare in maniera condivisa ed efficace l’emergenza pandemica garantendo la sicurezza dei cittadini e del territorio. Infatti superata l’emergenza pandemica il servizio riprenderà con l’organizzazione in essere alla data odierna”. I meratesi insomma vinono in un territorio dove ci sarebbero tanti ospedali e quindi durante l'emergenza sanitaria possono anche fare a meno del medico del 118 in caso di incidenti, infortuni e malori a casa. All'ospedale di Merate, che avrebbe dovuto restare “Covid free”, per fronteggiare la pandemia oltre al servizio di automedica sono già stati chiusi i reparti di Psichiatria, Pediatria e Ortopedia, con quest'ultimo accorpato a Chirurgia. Sono stati inoltre convertiti in reparti Covid la Rianimazione, la Medicina e parte della Pneumologia. I manager della sanità locale hanno inoltre anticipato di essere pronti a destinare il 70% di tutti i posti letto disponibili in posti per i pazienti malati di coronavirus.