REDAZIONE LECCO

Armi, droga e buttafuori: chi c'era dietro

La figura chiave era Tornicchio, uomo di fiducia della ’ndrangheta di Seregno finito in manette

Abita a Missaglia uno degli uomini fiducia di lunga data dei vertici della locale della ‘ndrangheta di Seregno. Si tratta di Andrea Antonio Tornicchio, 43 anni da compiere tra due settimane, originario di Crotone ma da tempo trasferitosi appunto nella zona del Casatese, che è tra i 22 arrestati giovedì mattina dai carabinieri di Monza e Cantù nell’ambito della maxi operazione coordinata dai pm antimafia della Dda di Milano sul controllo dei buttafuori, delle armi e della droga in Brianza. Secondo inquirenti e investigatori il 43enne, già prima dell’ultima retata finito nei guai per associazione per delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio volontario, ricettazione, truffa e reati finanziari, avrebbe tenuto e piazzato 25mila euro di cocaina e più di recente quasi un chilo di marijuana.

Avrebbe inoltre mediato tra i rampolli della famiglia Cristello a cui farebbe riferimento da una parte e dei Crivaro dall’altra per una vecchia questione legata sempre al traffico di sostanze stupefacenti. In un’occasione invece ha rispedito al mittente una partita di marijuana perché ritenuta di scarsa qualità. Che nell’organizzazione si fidino di lui lo dimostra anche l’invito nel maggio 2019 a partecipare a Roma ad una sorta di riunione della Cupola.

Tra le sue referenze anche “Zio Giovanni“, il 79enne Giovanni Mollica, originario di Africo, che ha alle spalle precedenti di polizia per associazione mafiosa, traffico internazionale di stupefacenti, rapina, estorsione, ricettazione, furto e reati di natura sessuale, ritenuto un punto di riferimento all’interno della mala milanese. Al momento il missagliese si trova a casa, sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora in paese da dove non può uscire, come non può allontanarsi dalla villetta dove abita, dalle 20 di sera fino alle 7 di mattina. D.D.S.