
Area Mab L’affare diventa beffa
Doveva essere un affare, ma si è rivelato l’opposto. Per quel terreno demaniale diventato comunale e rivenduto all’asta per 2 milioni, i contribuenti lecchesi si sono accollati un debito pregresso di 1 milione e cambiali da pagare a vita da 171mila euro ogni anno. Il terreno è un’area di 9mila metri quadrati, passato dallo Stato al Comune a costo zero nel 2016 in base al cosiddetto Decreto del Fare del 2013 sul federalismo demaniale. Il lotto è stato poi ceduto all’incanto ai proprietari della Mab, la Metallurgica Alta Brianza, che già avevano lì la loro impresa e i capannoni: per l’operazione hanno versato nelle casse municipali 2 milioni 100mila euro. Peccato che il presunto affare si sia trasformato nell’esatto contrario, a causa di un pasticcio normativo: a titolo di risarcimento il Demanio ha chiesto 1,2 milioni di arretrati e reclama 171 mila euro all’anno. "Impugneremo il decreto al tribunale di Lourdes", ha spiegato in aula consiliare l’assessore alla partita Giuseppe Rusconi, perché il provvedimento è difficilmente impugnabile. Stiamo cercando una soluzione". L’obiettivo è di non ipotecare parte dei bilanci futuri. Gli occhi e gli indici sono puntati tutti contro l’ex assessore Corrado Valsecchi, ora seduto sui banchi di opposizione di Appello per Lecco: è stato lui ad occuparsi dell’operazione immobiliare. L’ex sottosegretario regionale Antonio Rossi, esponente della compagine di minoranza Lecco Ideale, invita però a non litigare né distribuire responsabilità. Sollecita semmai di tirare per la giacchetta i governanti regionali e nazionali per modificare la legislazione e le circolari applicative.
D.D.S.