Architetto di Putin Scontro pm-difesa

Brescia, al via il processo: professionista latitante

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Annullamento del decreto di latitanza e sospensione del dibattimento per impossibilità dell’imputato a comparire. Sono le richieste della difesa di Lanfranco Cirillo, il 64enne “architetto di Putin“ al centro di un’inchiesta per reati fiscali, esterovestizione e riciclaggio e destinatario di un mandato di arresto internazionale mai eseguito. Davanti al giudice Tringali le parti si sono fronteggiate sulle eccezioni. Per l’avvocato Stefano Lojacono, che assiste l’archistar dal 2014 cittadino russo e fresco di dissequestro della Cassazione di 142 milioni di beni, gli sono stati negati "diritti inviolabili". È stato dichiarato latitante "senza presupposti" (pm e GdF "hanno omesso di attivare le procedure di ricerca internazionali e di consegna corrette e sapevano dove fosse"). Il taglio del passaporto dai russi un legittimo impedimento. Al contrario per il pm Battaglia, Cirillo potrebbe tornare con il passaporto italiano, ma non lo fa "per evitare l’arresto". "L’unico posto dove sto tranquillo è qui in Russia" dice, intercettato.