
La Dia
Galbiate (Lecco), 3 maggio 2022 – Camorra e appalti, tra gli arrestati c'è anche un lecchese. E' Paolo Grassi, ingegnere di 50 anni che abita a Galbiate, ex dirigente di Rfi, accusato di corruzione, perché sfruttando il suo ruolo avrebbe favorito imprenditori vicini al clan dei Casalesi del superboss Sandokan alias Franesco Schiavone. Il brianzolo è una delle 35 persone contro cui il gip del tribunale di Napoli su richiesta dei magistrati dei pm Antonello Ardituro e Graziella Arlomede, in base alle indagini svolte dagli investigatori della Dia e dei carabinieri di Caserta, ha emesso altrettante misure cautelari. Lui è ai domiciliari.
I reati contestati a vario titolo agli indagati, oltre a quello di associazione a delinquere di stampo mafioso, sono quelli di estorsione, turbativa d'asta, corruzione, riciclaggio, con l'aggravante dell'agevolazione mafiosa. Lo scenario delineato dall'inchiesta è quello dell'infiltrazione del gruppo che fa capo al superboss detenuto Francesco Schiavone detto Sandokan in appalti per servizi della rete ferroviaria e di pavimentazione stradale. Il 40enne, originario di Vimercate e trasferitosi a Galbiate da Oggiono nel 2016, era indagato già dal 2019.