Lecco, anziano uccide la moglie. La nipote: "Gesto estremo ma d'amore"

Intanto Umberto Antonello è stato trasferito nella comunità socio educativa, Casa Abramo

I carabinieri in via dell'Eremo

I carabinieri in via dell'Eremo

Lecco, 9 febbraio 2023 - "L’ultimo gesto d’amore che potesse fare". Per Martina, una delle nipoti del ferroviere in pensione di 86 anni che nella notte tra domenica e lunedì, a Lecco, ha ucciso la moglie della stessa età, il nonno "ha rovinato la sua vita compiendo forse paradossalmente l’ultimo gesto d’amore che potesse fare". Umberto Antonello, l’uxoricida di 86 anni, non sopportava più infatti di vedere sua moglie Antonella Vacchelli che amava soffrire a causa di lancinanti dolori alle ossa. "Non lo dico per difendere o sminuire – spiega la nipote in un lungo sfogo suo social -, ma per rendere giustizia". La nipote denuncia pure che la nonna, che era allettata proprio a causa dei disturbi di cui soffriva, in seguito all’ultima crisi di insopportabili dolori era rimasta ricoverata "più di 11 ore in completa solitudine" per le norme anti-Covid in ospedale, per poi essere dimessa con la sola indicazione di prendere una Tachipirina ogni 8 ore, una terapia che tuttavia non le aveva fornito alcun sollievo. Per questo per Martina «il bene nei suoi confronti resta tale e quale" e aspetta il "capo", come chiama lei il nonno, fuori dal carcere.

E ieri il carcere di Pescarenico, Umberto lo ha lasciato davvero, però non per tornare a casa, che è sotto sequestro, ma per essere trasferito in una comunità socio educativa, Casa Abramo, ritenuta più adatta alla sua età e alle sue condizioni di salute rispetto ad una cella. A deciderlo è stato il gip Salvatore Catalano, su richiesta dell’avvocato di fiducia Richard Martini, al termine dell’interrogatorio di garanzia, nonostante la contrarietà del pm incaricato del caso Pasquale Gaspare Esposito.  L’accusa per l’ottantaseienne, che era sposato con Antonia da quasi sessant’anni, al momento resta quella di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela e dalla minorata difesa dalla vittima. Ad aspettarlo a palazzo di giustizia per un saluto veloce c’erano anche il figlio e la nipote. Il suo legale ha chiesto che venga sottoposto a perizia psichiatrica, per accertare la sua capacità di intendere e volere e stabilire se abbia agito magari in preda ad un raptus.