All’ortofrutta Spreafico bloccata l’attività

Un centinaio di interinali hanno incrociato le braccia. Chiedono che il loro contratto. venga adeguato

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Di nuovo sciopero a oltranza alla multinazionale brianzola dell’ortofrutta. Ieri mattina gli oltre 100 interinali che lavorano alla Spreafico di Dolzago hanno incrociato le braccia: chiedono che il loro contratto venga adeguato e di essere assunti direttamente. Hanno completamente paralizzato l’attività dello stabilimento e non hanno alcuna intenzione di rimettersi all’opera fino a quando le loro richieste non verranno accolte. A loro si sono aggiunti pure i colleghi della succursale di Calco. Lo scorso ottobre alla Spreafico, teatro nel 2020 di un autunno caldo, anzi bollente, con picchetti e blocchi stradali non-stop, gli investigatori della Finanza di Lecco hanno smascherato un presunto giro di capolarato con lavoratori low cost reclutati tramite società esterne trattati e pagati peggio dei braccianti, costretti a lavorare anche 260 ore al mese per nemmeno 1.300 euro di stipendio e minacciati di essere licenziati se qualcuno osava lamentarsi, in modo da ridurre al massimo i costi. L’indagine è stata poi estesa anche al salumificio Fratelli Beretta di Barzanò perché il sistema e una delle agenzie interinali utilizzati sarebbero gli stessi.

"I lavoratori sono inquadrati con il contratto per le imprese delle pulizie, sebbene svolgano mansioni di facchinaggio, magazzino e movimentazione delle merci - spiega Luca Esestime del Sì Cobas, che per primo e da solo aveva denunciato quanto accadeva alla Spreafico -. Vogliamo quindi che siano inquadrati con il contratto del commercio, come i dipendenti della Spreafico". In ballo ci sono almeno 200 euro lordi in più di paga mensile. Insieme ai sindacalisti di base hanno chiamato a raccolta i lavoratori pure i rappresentanti della Cgil: l’adesione è pressoché totale. Al momento non sono previste ulteriori azioni "di forza" nonostante le trattative, cominciate da un paio di mesi, siano arenate. "Se però i lavoratori in sciopero verranno sostituiti come successo in passato da altri, allora siamo pronti ad ulteriori iniziative", avverte Luca Esestime. Per evitare un ulteriore estenuante braccio di ferro che potrebbe coinvolgere, come l’altra volta, automobilisti e camionisti in transito sulla Sp 51 La Santa che era stata bloccata, è stata domandata al prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, la disponibilità a convocare quanto prima un "tavolo della pace", proprio come già capitato a ottobre 2020, quando poi i vertici della Spreafico avevano dovuto accogliere le legittime richieste dei lavoratori. Daniele De Salvo