
Pescate (Lecco) – “Rischio microbiologico”: è questo il motivo che ha spinto il Ministero della Salute a richiamare nei giorni scorsi tre lotti di salame. Due sono stati prodotti dal Salumificio Colombo Luigi Srl di Pescate (Lecco), uno dalla ditta Mariga di Monticello Conte Otto (Vicenza).
Salmonella
I primi due sono stati ritirati perché è stata rilevata la presenza del batterio della Salmonella. Si tratta del “filone di salame” lotto di produzione 99L1369 (scadenza 18 luglio 2023) e del “bastone di salame dolce” lotto di produzione L859(1369) con scadenza sempre 18 luglio di quest’anno.

Listeria
Il terzo caso riguarda il “salame nostrano dolce” lotto 41/2023, dove è stata rilevata, durante una procedura di autocontrollo, la presenza del batterio Listeria. In tutti i casi il Ministero invita chi avesse acquistato questi prodotti di non consumarli e riportarli al punto vendita.

Cosa si rischia
I due batteri non sopravvivono ai processi di cottura e pastorizzazione. In caso di ingestione di cibi contaminati da listeria si rischia una gastroenterite che si manifesta dopo un tempo breve; l’incubazione media è di 24 ore. Nel peggiore dei casi si può manifestare una forma invasiva, detta anche “sistemica”, che può portare a meningite, meningoencefalite e sepsi. In questo secondo caso tra l’ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi trascorrono in media una decina di giorni fino ad arrivare anche ad un mese.
Per quanto riguarda la Salmonella, l’intossicazione si presenta con nausea e dolore addominale crampiforme, subito seguiti da diarrea acquosa, febbre e vomito. I sintomi da Salmonella si risolvono in 1-4 giorni. In alcuni casi, i sintomi sono più gravi e durano a lungo.