Attenzione massima ai reati da Codice Rosso. Il procuratore della Repubblica di Sondrio, Piero Basilone, in 41 pagine ha redatto le “Disposizioni operative alla Polizia Giudiziaria“ per le indagini legate ai reati di violenza domestica e di genere, di atti persecutori e in danno di minori. Una circolare diffusa l’8 marzo.
"Si tratta di una materia delicata e complicata - spiega il dottor Basilone, affiancato dal sostitituto Giulia Alberti -. Il mio intento principale: deve esserci rapidità d’intervento. L’aiuto alla vittima deve avvenire subito, non può esserci un rinvio. Vale la flagranza differita con possibilità di arresto, quando il fatto viene scoperto. La vittima di violenze, ad esempio, mostra delle chat, dei certificati medici, si acquiscono in copia e si procede. L’invito è a rivolgersi a qualsiasi ufficio (posto di Polizia in ospedale, ufficio denunce, Squadra Mobile, Stazione dei Carabinieri ecc.). La vittima va ascoltata senza rinvii al giorno dopo e informata dell’esistenza di Centri d’assistenza, deve avere notizia di quali siano e dove si trovano. Se lo chiede deve essere messa in contatto con uno di questi. Deve essere, inoltre, chiamato subito il magistrato il quale darà le direttive d’indagine, eventualmente approvare l’indirizzo investigativo intrapreso o disporre che l’indagine sia seguita da un organo più competente dal punto di vista professionale".
La presunta vittima va sentita entro 3 giorni dall’iscrizione del fascicolo, dal pm o dalla Polizia Giudiziaria delegata. "Il pm - sottolinea il capo della Procura di Sondrio - entro 30 giorni dall’iscrizione della notizia di reato deve valutare se e quale misura chiedere a carico dell’indagato, o motivare sul perché ha deciso di non adottarla/chiederla. Il gip deve rispondere entro 20 giorni dalla richiesta. Il prefetto può disporre delle misure personali di protezione della vittima". Il pm Alberti ha ricordato il "potenziamento dell’ammonimento del questore con ampliamento dei reati spia". "Il settore 4 - ha ricordato il procuratore - quello dei reati contro i “soggetti deboli“ integranti fatti di violenza domestica, familiare e di genere, ha registrato nel 2023 ben 331 nuovi casi: si tratta di un dato altissimo, tutti delitti da istruire con somma urgenza. Ad essi sono applicati 4 magistrati: Alberti, Chiara Costagliola, Giulia Sicignano e Daniele Carli Ballola".