REDAZIONE LECCO

Alla sbarra per le auto fantasma Il clan Horvat tra i 22 imputati

Il caso del concessionario aperto nel 2019 per sei giorni e poi sparito con le caparre

Alla sbarra per le auto fantasma Il clan Horvat tra i 22 imputati

SORISOLE (Bergamo)

È corposa l’indagine approdata ieri in udienza preliminare davanti al giudice Riccardo Moreschi. Corposo anche il numero degli imputati, 22: 18 andranno a giudizio, 5 hanno scelto l’abbreviato e per altri 5 il filone è stato stralciato. La prima udienza si terrà il 29 settembre, per gli altri se ne riparlerà il 25 febbraio 2024. La vicenda è quella dell’autosalone “Guido l’auto“, aperto a Sorisole il 3 dicembre 2019 e chiuso il 9. Alla sbarra un sodalizio cui hanno partecipato alcuni membri della famiglia Horvat (assistiti dall’avvocato Alberti) di Trescore Balneario (quella della sparatoria con i Nicolini).

Tra coloro che hanno deciso per l’abbreviato c’è anche la nonna 76enne degli Horvat, nata in Ungheria, senza patente: le fu intestata una Porsche Cayenne. Sul capitolo truffe, con l’introduzione della riforma Cartabia il reato non è più procedibile d’ufficio avendo gli Horvat risarcito tutti gli acquirenti gabbati, che hanno ritirato le querele. Nel periodo in cui l’autosalone rimase aperto, i 12 clienti furono truffati per 180mila euro. Gli imputati ora devono rispondere di associazione, estorsione, ricettazione, riciclaggio e fittizia intestazione di beni.

L’inchiesta: i carabinieri, coordinati dal pm Emanuele Marchisio, ricostruirono come fra il 3 e il 9 dicembre l’autosalone di via Marconi a Sorisole incassò contanti e bonifici per auto mai consegnate. Gli acquirenti erano stati agganciati su Subito.it, avevano visionato le vetture nell’autosalone, si erano sentiti chiedere il pagamento di una caparra per farsi consegnare il veicolo la settimana successiva. Ma quando erano andati a ritirare le auto, ecco la sorpresa: il concessionario non esisteva più e sull’ingresso campeggiava un cartello con l’invito "Alla gentile clientela" di recarsi a un determinato indirizzo di Osio Sotto. Nel 2019, fu a Sorisole. Tra il 2020 e il 2021 a Fiorano Modenese e Dozza, in Emilia Romagna, negli autosaloni Emilia Motori e Seven Cars: stesso meccanismo per 23 truffe (oltre a quattro tentate) e un totale di 306.405 euro in questo caso non risarciti. Dunque, è la parte che dovrebbe restare in piedi.

Francesco Donadoni