Il professore gentile di Airuno è stato costretto al ricovero

Gilardi scrisse ai concittadini: "Scusate se invecchio, chiedo perdono per ogni eventuale mancanza"

Il professor Carlo Gilardi, 90 anni da compiere il 4 dicembre

Il professor Carlo Gilardi, 90 anni da compiere il 4 dicembre

Airuno (Lecco), 10 novembre 2020La porta di casa sua è sempre rimasta aperta per tutti, non la chiudeva nemmeno a chiave affinché chiunque avesse bisogno di un parola di conforto, di un riparo per la notte, di qualcosa da mangiare o dei suoi insegnamenti non dovesse neppure chiedere il permesso. Ora però il cancello della sua abitazione che si affaccia sul piazzale del municipio di Airuno è sprangato e il professor Carlo Gilardi, 90 anni da compiere il 4 dicembre, non è più lì ad offrire una parola buona, un rifugio, un poco di cibo né lezioni private. È stato ricoverato a forza in una casa di riposo, non si sa quale dopo essere sparito per una decina di giorni senza dire nulla a nessuno, ritirandosi in una sua vecchia proprietà in mezzo ai boschi della periferia del paese. Che sia ormai vecchio lo aveva ammesso lui stesso in una lettera stilata all’alba dell’1 gennaio 2020.

"È mio dovere morale avvertire che ormai, data l’età, il mio stato psico-fisioco va sempre più degradandosi e pertanto non sono più una persona affidabile, ammesso e non concesso che lo fossi in passato – aveva scritto nella missiva vergata in bella calligrafia e affissa fuori dall’ingresso adesso chiuso di casa sua -. Chiedo perciò scusa per ogni mia eventuale mancanza. Sono diventato un essere inutile e aspetto solo il felice giorno del mio trapasso". Chi lo conosce bene, gli è rimasto accanto e lo ha assistito nell’ultimo periodo assicura tuttavia che lui non ci voleva proprio andare in un ospizio, perché avrebbe preferito attendere "il giorno felice del trapasso" nel suo appartamento sempre aperto a tutti, ingombro solo di carte e libri.

"Qual è la punizione?", chiede il vecchio e illustre professor Isak Borg, protagonista del capolavoro "Il bosco delle fragole" che nel 1957 è valso l’Orso d’oro al grande regista svedese Ingmar Bergman, scomparso 89enne nel 2007. "La solita, immagino – gli risponde una comparsa -. È chiaro: la solitudine". Quale sia però la colpa che il professor Carlo Gilardi abbia commesso per essere “condannato” alla solitudine di un gerontocomio non si sa. "Mi accontento di poco, mi basta soddisfare i bisogni dell’anima, per il resto mi gratifico di rendermi disponibile verso gli altri -. ci aveva confidato a gennaio -. Aspetto solo che il buon Dio mi concedea la grazia di chiamarmi a sé".