Airuno (Lecco), 18 gennaio 2019 - Ambientalisti al contrattacco per riconquistare Airuno e annetterlo nuovamente al Plis del Monte di Brianza e quindi del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, dopo che il neosindaco Alessandro Paolo Milani, guidato verosimilmente dall’ex assessore provinciale leghista Stefano Simonetti, appena eletto ha subito optato per la ritirata dall’oasi naturale, vanificando il traguardo raggiunto lungo un percorso ad ostacoli cominciato nel 2010.
A guidare la controffensiva in un’assemblea pubblica è stato l’81enne Eugenio Mascheroni, sindaco di Montevecchia dal 1967 al 2001 e presidente dell’ente Parco della Valcurone, di cui è padre fondatore, dal 1986 fino a settimana scorsa. Mascheroni ha respinto gli assalti di chi sostiene che abitare in un paese che rientra in un parco regionale comporti burocrazia e impedimenti. «Quanti vivono nel Parco del Curone non hanno mai dovuto fronteggiare né particolari cambiamenti né vincoli – ha spiegato – Il Parco rappresenta semmai una grande opportunità e un aiuto, come nella gestione dei boschi abbandonati». Con lui sono scesi in campo i luogotenenti del Comitato Sì al parco, tra cui l’ex primo cittadino Adele Gatti, del Cai di Calco e dell’Associazione Monte di Brianza, insieme a tanti airunesi e non solo.
Le origini del Plis del Monte di Brianza risalgono al 1983, quando in una legge regionale, i territori della dorsale del Monte Regina, del Monte Crocione e del San Genesio vengono indicati come aree di particolare rilevanza ambientale. Solo nel 2014 tuttavia è stato istituito il Plis con l’adesione di Olgiate Molgora, Brivio, Airuno, Dolzago, Valgreghentino, Olginate e Garlate, da cui poi si sono staccati Brivio ed Airuno. L’obiettivo dei sostenitori del Plis adesso è quello di confluire nel Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone.