
Carlo Murelli
Cieli blu per sempre per il parà della Folgore tra gli ultimi reduci della battaglia di El Alamein. Il presidente onorario dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia Carlo Murelli ha compiuto l’ultimo salto. Si è spento il 2 giugno, Festa della Repubblica. Aveva 99 anni, a settembre ne avrebbe compiuti 100. Era uno degli ultimi testimoni diretti della sanguinosa seconda battaglia di El Alamein tra il 23 ottobre e il 3 novembre 1942 per la conquista del canale di Suez, costata la vita a 17mila soldati italiani, 9mila tedeschi e 3.500 inglesi, durante la quale i parà della Folgore, tra cui lui, resistettero fino allo stremo, tanto da meritarsi il rispetto dei nemici e l’appellativo di "leoni della Folgore" da parte del primo ministro inglese Winston Churchill. Era stato proprio lui a sparare l’ultimo colpo dello scontro, svuotando con la sua Breda il caricatore da venti proiettili prima della resa definitiva con i 306 commilitoni superstiti a cui venne concesso l’onore delle armi prima della prigionia lunga 46 mesi. Si era arruolato nel 1941.
Era originario di Monza ma nel 1959 si era trasferito a Lecco con la moglie Paola ora rimasta vedova. Più che un uomo di guerra è stato però un uomo di pace come volontario sia della Croce rossa, sia dell’Avis. "Riposa in pace, che la terra ti sia lieve e da lassù illumina il nostro impervio cammino – lo ricorda Francesco Crippa dei Paracadutisti di Monza a cui aveva regalato la sua giubba -. Ci mancherai uomo e soldato dal cuore grande". "Ti porteremo nel cuore - aggiungono i parà di Lecco – Abbrumiamo il nostro labaro in onore del nostro mentore". Il funerale verrà celebrato domani alle 10.45 allo stadio comunale di Lecco, il feretro verrà poi cremato. Daniele De Salvo