Daniele De Salvo
Cronaca

Colico, acque agitate alla Cri: alla guida del soccorso, ma non è un medico

Sta diventando un caso l’elezione di Carmen Gabriela Busoi. I corsi tenuti per la sicurezza sul lavoro e le certificazioni non sono validi.

Croce rossa italiana, acque agitate a Colico

Croce rossa italiana, acque agitate a Colico

La volontaria che si firma dottoressa e che ha tenuto corsi di primo soccorso aziendale anche se non è medico, è la nuova presidente della Croce Rossa Italiana di Colico. I soci della Cri colichese l’altro giorno hanno scelto a maggioranza come loro presidente Carmen Gabriela Busoi, romena di 51 anni. Prende il posto del 68enne Paolo Gianera, che era presidente dal 2020 e di cui era la vice.

Sulla sua elezione pende tuttavia la spada di Damocle di un possibile commissariamento e, probabilmente, anche di peggio. La 51enne infatti è salita in cattedra per insegnare appunto nozioni e tecniche di primo soccorso ai dipendenti di alcuni imprenditori associati a Confindustria Lecco e Sondrio. Si tratta però di un compito riservato a chi è un medico, mentre lei non lo è, non in Italia almeno, poiché ha ottenuto il titolo senza laurearsi nemmeno nel suo Paese d’origine, dove ha semplicemente prestando servizio nel corpo sanitario militare: "La formazione dei lavoratori designati è svolta da personale medico", recita il Decreto ministeriale 388 del 2003. I corsi che ha svolto – per i quali da Confindustria riconoscono un contributo di circa 2mila euro - e le certificazioni che sono state rilasciate ai suoi partecipanti non sono quindi validi. È un problema sia economico, sia legale: in caso di infortuni sul lavoro, i preposti che ha formato non hanno titolo di intervenire, sebbene magari nemmeno lo sappiano.

Dal canto suo la diretta interessata, in passato allontanata dai volontari di un’altra associazione di soccorso, non nega né di essersi firmata come dottoressa, come del resto riportato su diversi documenti ufficiali, né di averlo fatto su atti relativi ai corsi di pronto soccorso aziendale.

"Siamo a conoscenza della situazione e la stiamo verificando – spiega Sabina Liebschner, presidente regionale della Croce Rossa lombarda -. Una volta raccolti tutti gli elementi stabiliremo come intervenire. Di certo salvaguarderemo l’operato e l’immagine della Croce Rossa". Da Confindustria invece al momento aspettano comunicazioni ufficiali. Da sottolineare comunque che per quanto riguarda l’attività di soccorso degli ignari e incolpevoli volontari della Croce rossa non sussistono problemi: la neo presidente non ha mai operato soccorsi come medico.