DANIEL DE SALVO
Cronaca

L’abuso edilizio c’è, ma non è loro: famiglia assolta dal giudice dovrà pagare le spese legali

Brivio, denunciati con esposto anonimo hanno atteso anni per ottenere giustizia. Un calvario che si sarebbe potuto evitare con una semplice visura catastale

Anni per avere giustizia e alla fine pure la beffa di dover pagare le spese legali

Il giudice del Tribunale di Lecco alla fine ha riconosciuto l’inconsistenza delle accuse le spese però sono da pagare

Brivio (Lecco), 30 agosto 2024 –  Denunciati per abuso edilizio con un esposto anonimo e trascinati in tribunale per una tettoia e un garage che non è loro e un illecito che non avrebbero mai potuto compiere, perché i tempi non tornano. Per verificarlo ed evitare un processo inutile, sarebbe bastato un semplice controllo catastale. Né il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, né l’ex comandante della Polizia locale di Brivio che si sono occupati del sopralluogo l’hanno però svolto. Moglie di 56 anni, marito di 61 e figlio di 34 alla fine sono stati assolti con formula piena, ma restano le spese legali.

Rimane pure l’amaro in bocca, perché, come emerge dagli atti d’inchiesta, il procedimento è stato avviato poco dopo che la 56enne aveva denunciato il sindaco Federico Airoldi per violazione della privacy: in seguito ad un battibecco sui social per questioni di cestini della spazzatura, il primo cittadino aveva infatti pubblicato in rete un fotogramma estrapolato dai video ripresi dalle telecamere del sistema di videosorveglianza municipale che la ritraeva, senza che lei tra l’altro avesse commesso illeciti. La denuncia era anche per abuso d’ufficio, che non esiste più. Durante il dibattimento è, in ogni modo, emerso intanto che le opere ritenute abusive appartengono tutte al 61enne e che quindi moglie e figlio non possono essere ritenuti responsabili.

Poi è stato accertato che le eventuali violazioni edilizie risalgono agli anni Novanta: peccato che il proprietario abbia comperato tettoia e rimessa solo nel 2005. Sarebbe bastata una banale visura catastale, senza bisogno di scomodare e importunare pm, giudici, avvocati e soprattutto incolpevoli cittadini, come ha sottolineato stizzito il giudice Paolo Salvatore. “Pacifico che le opere abusive fossero state realizzate negli anni ‘90 – si legge nella sentenza di assoluzione -. L’unico proprietario dell’immobile su cui tali opere insistevano lo ha però acquistato nel 2005. Se ne deve concludere che i coimputati, moglie e figlio, mai proprietari dell’immobile, siano estranei alla realizzazione delle opere abusive. Medesima pronuncia liberatoria deve essere adottata nei confronti del marito, diventato proprietario in epoca successiva a quella di realizzazione degli immobili abusivi”. Ma intanto i tre sono finiti alla sbarra.