A processo per tentata estorsione al dirigente Anas

La donna faceva le pulizie nella centrale operativa e avrebbe ricattato il responsabile della struttura

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Una quarantenne è finito a processo con l’accusa di aver tentato di estorcere denaro ai danni del responsabile della centrale operativa Anas di Bellano. La vicenda è stata ricostruita ieri in un’aula del tribunale di Lecco, davanti al giudice monocratico Gianluca Piantadosi, con l’accusa condotta dal pm Caterina Scarselli. I fatti sono accaduti il 17 dicembre 2018 quando Tatiana E., 40enne, si presenta al responsabile della sala operativa e chiede di effettuate un investimento, in caso contrario avrebbe segnalato ai familiari - compagna e figli - della situazione in cui si trovava. Il dirigente Anas non lascia passare una giornata e si presenta ai carabinieri della Stazione di Bellano e presenza una denuncia nei confronti della donna, assistita dall’avvocatessa Sara Garea Del Forno.

L’imputata svolge il servizio pulizia dell’immobile e - come ricostruito dalle indagini dei carabinieri - all’origine ci sarebbe stata della gelosia. Ieri la vittima - P.M., 58 anni, assistito dall’avvocatessa Marilena Guiglielmana, ha ricostruito l’episodio davanti al giudice Piantadosi: "Quando la donna - ha spiegato il 58enne - mi ha detto di fare un investimento, altrimenti avrebbe arrecato danni ai miei figli e alla mia compagna, la mia risposta è stata negativa e ho subito sporto denuncia ai carabinieri". Il giudice ha aggiornato l’udienza per poter ascoltare gli inquirenti e l’imputata prima di chiudere il dibattimento e poter decidere sul caso. A.P.