
di Daniele De Salvo
Un forno crematorio in centro paese con vista lago. Lo vorrebbe realizzare a Dervio nella zona del cimitero un immobiliarista di fuori regione che intende buttarsi nell’affare del caro estinto, un business che nel Lecchese varia dai 1.700 ai 3.400 euro a funerale. I progetti ci sono già, sebbene preliminari e tutti da analizzare prima ancora che eventualmente vengano approvati. Prevedono la realizzazione a costo 0 per i contribuenti derviesi di una grande struttura con più forni a servizio di tutta la provincia e anche oltre, poiché in zona di inceneritori per defunti non ci sono. Si ipotizzano migliaia di cremazioni all’anno.
Oltre alle spoglie mortali del de cuius, lì potrebbero essere sottoposti a incenerimento pure i resti degli animali da compagnia. A svelare i piani per ora tracciati solo sulla carta è il capogruppo di minoranza Davide Vassena. "Senza aver informato né consultato nessuno, dall’Amministrazione avrebbero già espresso consenso all’operazione – denuncia il consilgiere -. Simili strutture, sebbene abbiano una loro necessità e siano state sovrautilizzate nel periodo più cupo dell’emergenza sanitaria, proprio perché dovranno servire un bacino d’utenza provinciale o regionale devono essere costruite in luoghi periferici, magari immerse in ampi spazi naturali per accogliere al meglio i parenti in un momento così difficile, non essere ubicate nella zona residenziale di un paese che presenta forse la maggiore concentrazione abitativa". Oltre che di decoro per l’ex sindaco è anche questione di traffico e di inquinamento, poiché di cenere sempre si tratta.
"Sono a favore di un simile intervento che non avrebbe alcun tipo di impatto sulla comunità, anzi", replica l’assessore ai Lavori pubblici Sandro Cariboni che già con l’ex sindaco era andato in contarsto per la questione degli argini del torrente Varrone. Il tempio crematorio oltre ad essere costruito e gestito a spese degli investitori frutterebbe un cospicuo canone nella casse comunali dove finirebbero anche discreti incassi derivanti da tariffe e concessioni funerarie.
"A Dervio il 70% dei defunti vengono cremati – prosegue poi l’assessore -. Le cremazioni sarebbero gratuite per i residenti, così come le esumazioni. Anche a livello affettivo avere il proprio caro cremato “a casa“ invece che sballottato in giro per mezza Lombardia è un aspetto da tenere in debita considerazione".