Afghanistan, il nuovo governo dei talebani tra terroristi e ricercati internazionali

Il premier Hasan Akhund nella lista nera Onu. Il figlio del mullah Omar ministro dell'Interno: su di lui una taglia di 5 milioni di dollari dell'Fbi

Il nuovo premier afghano

Il nuovo premier afghano

I talebani hanno annunciato il nuovo governo provvisorio dell'Afghanistan. Al termine di una lunga trattativa tra le diverse tribù che animano il movimento degli studenti coranici l'incarico di primo ministro è stato affidato al mullah Mohammad Hasan Akhund, che rientra nella lista Onu dei terroristi. Suo vice il mullah Abdul Ghani Baradar, cresciuto a Kandahar, co-fondatore dei talebani, crescvnegoziatore con gli Usa a Doha e capo politico in pectore. Lo ha reso noto in conferenza stampa il portavoce  Zabihullah Mujahid  che ha comunicato i primi nomi del nuovo esecutivo afghano. Un altro nome che scotta è quello del mullah Yaqoob, figlio del fondatore dei talebani, il mullah Omar, sarà ministro della Difesa mentre Sirajuddin Haqqani, leader dell'omonima rete di milizie ritenuta vicina ad Al Qaeda ed è ricercato dall’Fbi - su di lui una taglia di 5 milioni di dollari, secondo quanto riferisce la stessa agenzia Usa -, ricoprirà l’incarico di ministro dell’Interno. Agli Esteri Amir Khan Muttaqi, alto ufficiale già ministro in passato (Istruzione e cultura) e negoziatore a Doha. 

Abdul Ghani Baradar
Abdul Ghani Baradar

Il Mullah Abdul Ghani Baradar è il co-fondatore dei talebani: nato nel 1968 nella provincia di Uruzgan (Sud), cresciuto a Kandahar, ha combattuto contro i sovietici negli anni '80. Considerato il genero del mullah Omar, è stato arrestato e poi liberato su richiesta degli americani nel 2018 e ha firmato gli accordi di Doha. Dopo che i russi furono cacciati nel 1992 e il Paese venne travolto dalla guerra civile, Baradar istituì una madrasa a Kandahar con il suo ex comandante e presunto cognato, Mohammad Omar, deceduto nel 2013 e la cui morte è stata nascosta per due anni. Baradar è considerato l'artefice della vittoria militare del 1996, quando i talebani presero il potere, cosi come di quella odierna. Nei cinque anni di regime talebano, fino al 2001, ha ricoperto una serie di ruoli militari e amministrativi e quando l'Emirato cade, occupa il posto di vice ministro della difesa. Nel 2001, dopo l'intervento degli Stati Uniti  e la caduta del regime talebano, Baradar avrebbe fatto parte di un piccolo gruppo di insorti pronti alla firma di un accordo con il quale riconoscevano l'amministrazione di Kabul, ma si è trattata di un'iniziativa infruttuosa. Nel 2010, quando è stato arrestato a Karachi, in Pakistan, Baradar era allora il capo militare dei talebani. Durante il suo esilio, durato in tutto 20 anni, ha saputo mantenere la leadership del movimento. Ascoltato e rispettato dalle diverse fazioni talebane, è stato successivamente nominato capo del loro ufficio politico, stabilito in Qatar, da dove Baradar ha portato avanti i negoziati con gli americani, che hanno portato al ritiro delle forze straniere dall'Afghanistan e ai fallimentari negoziati di pace con il governo afghano.

Tutti i ministri

Qari Din Hanif è stato nominato a capo del ministero dell’Economia, Mawlawi Noor Mohammad Saqib a quello del Pellegrinaggio e degli affari religiosi e Mawlawi Abdul Hakim Sharie a quello della Giustizia. Il mullah Mohammad Esa Akhund guiderà il dicastero delle Miniere e del petrolio, il mullah Noorullah Noori quello dei Confini e degli affari tribali mentre Khalilurahman Haqqani sarà responsabile per i Rifugiati. Il ministero dell’Aviazione dei trasporti pubblici andrà al mullah Hamidullah Akhundzada, quello dell’Istruzione superiore a Abdul Baqi Haqqani e quello delle Telecomunicazioni a Najibullah Haqqani. Allo Sviluppo rurale andrà il mullah Mohammad Younus Akhundzada. Ai Lavori pubblici andrà il mullah Abdul Manan Omari mentre il mullah Abdul Latif Mansoor sarà responsabile del ministero dell’Acqua e dell’energia. Zabihullah Mujahid ha annunciato anche altre nomine: l’ufficio di presidenza sarà diretto da Ahmad Jan Ahmady, l’intelligence verrà affidata a Abdul Haq Wasiq, mentre Haji Mohammad Idris sarà direttore della Banca centrale.