Spesso si dice che le fortune più grandi sono quelle che si danno per scontate. Quelle di cui ci si rende conto solo quando le si perde. Piccolezze ormai consolidate nella routine quotidiana di cui nemmeno ci si accorge ma che alla fine rappresentano quei famosi dettagli che fanno la differenza sulla qualità della vita. Ed è così che in un periodo in cui Milano è costantemente criticata per i problemi più vari, dalla sicurezza alla viabilità, si scopre che, in realtà, secondo la classifica di ItaliaOggi in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma, è la seconda città più vivibile d'Italia, alle spalle solo di Bolzano. L'anno scorso, nella stessa ricerca, il capoluogo lombardo si era classificato al quinto posto. Questo significa che, secondo i diversi indicatori presi in considerazione (tra cui affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero e turismo, reddito e ricchezza), negli ultimi 12 mesi non solo la vita a Milano non è peggiorata ma sarebbe addirittura migliorata. Un risultato che potrebbe sorprendere visti le continue grida d'allarme e critiche (spesso mosse anche a ragione proprio dai suoi cittadini) sulla qualità della vita in città. Forse dunque, alla fine, tutto si riduce a quello che diceva il rapper meneghino J-Ax in una delle sue rime più iconiche: "Milano quando non ci sono voglio tornare, Milano quando ci sono voglio scappare", perché le bellezze, i servizi e le comodità che offre la città si apprezzano soltanto quando le si osserva “brillare da lontano”, proprio come la “Madunina” sopra il Duomo. Perché Milan l’è un gran Milan.
Editoriale e CommentoOde a Milano: perché, alla fine, Milan l’è un gran Milan