Editoriale

Se la multa diventa "fantasma"

La multa per divieto di sosta diventa "fantasma" a Milano. Da oggi nessun automobilista troverà più l'odiato avviso cartaceo sul parabrezza della vettura parcheggiata sotto gli alberi o in divieto. Un'altra burla in salsa milanese nel giorno tradizionalmente dedicato agli scherzi? Niente affatto.

La questione rischia di diventare terribilmente seria, anche se l'esordio della "rivoluzione multe", fissata per oggi 1 aprile e resa nota dai media, potrebbe ricordare il precedente milanese del 1961, quando il quotidiano “La Notte” annunciò che a Milano stava per essere approvata una legge che obbligava tutti i possessori di cavalli a equipaggiarsi di una targa da apporre all’animale, per poterlo rendere identificabile durante la circolazione.

Sessantadue anni dopo la storica burla, la notizia dell'addio all'odiato foglietto sul parabrezza è stata accolta da alcuni come un "pesce d'aprile della giunta Sala". La sostituzione dell'avviso cartaceo con l'alert per chi ha scaricato l'App sul telefonino rischia di discriminare gli automobilisti meno tecnologici, che resterebbero all'oscuro della contravvenzione fino a quando non si vedranno recapitare a casa il verbale, con l'aggiunta dei costi di notifica e la perdita del 30% di sconto (riservato a chi paga entro cinque giorni).

Come dire, il codice della strada milanese non ammette ignoranza digitale. E non è un pesce d'aprile.