Editoriale

Milano non è una città per giovani single

Il bicchiere è rimasto vuoto a Milano. Almeno per i giovani single. I tempi della "Milano da bere", dove vivere, sognare, godere, inseguire le notti tra un cocktail e un aperitivo, sembrano mandati in soffitta dalla logica dei numeri, quelli degli scontrini fiscali e gli altri della busta paga. Due mondi che non s'incontrano a leggere il report "Tortuga e Adesso!", che fotografa il costo della vita per un single, tra i 18 e i 29 anni, a Milano. Il risultato? Impietoso. Per dirla con i numeri: +23% rispetto alla media delle altre aree metropolitane italiane e addirittura +37% rispetto alla media delle città con più di 50mila abitanti.

Come sopravvivere, dunque, nella città d'Italia che più offre in termini di vivacità culturale e modaiola e più pretende da chi quelle opportunità vorrebbe berle d'un fiato? Una ricetta non esiste. Ma una cosa è certa: la vita da single a Milano è quasi una quotidiana lezione di economia domestica per i giovani, che imparano ben presto la dura legge di far quadrare i conti senza dover rinunciare a tutto. E alla fine il bicchiere non è più pieno come un tempo.