Editoriale

No, questo caldo non è normale

Sabato pomeriggio a Milano si registravano 18 gradi e milanesi in maniche corte affollavano le sponde dei Navigli per godersi un sole caldissimo. Roba da primavera, peccato che siamo a inizio febbraio. Quei 18 gradi, il 3 febbraio, non si registravano da almeno due decenni. Ormai ci stiamo abituando a sfondare, continuamente, l’asticella. In pochi mesi il capoluogo lombardo ha collezionato: il giorno più caldo degli ultimi 260 anni, l’autunno più caldo di sempre, il record storico di eventi meteorologici estremi. E il problema sta proprio in quell’abituarsi, quasi con indifferenza, a una normalità che di normale non ha niente. Proprio niente. Certo, ogni tanto qualche nubifragio, alluvione o siccità ci fa drizzare le orecchie, ma dopo qualche tempo ci dimentichiamo della crisi climatica che incombe su di noi. La releghiamo ancora una volta in fondo alla lista dei problemi. Prima o poi questa pragmatica miopia dovrà fare i conti con la realtà di un clima che se ne frega. E di un pianeta per il quale la nostra esistenza in vita è, in ultima analisi, irrilevante. Ora però torniamo a goderci il sole.