Editoriale

Lezioni di occupazione

C'è il servizio d'ordine all'ingresso del liceo Virgilio, il più grande di Milano, formato dai liceali stessi e pronto a evitare intrusioni da parte di "esterni", che a sei chilometri di distanza avrebbero lasciato profonde ferite (quantificate in 70mila euro di danni). C'è un vademecum per gli "interni": al mattino si seguono le assemblee, vietato vagare per i corridoi senza far nulla. Come è vietato fare danni o scritte. Si devono rispettare gli orari (quattro turni per l'entrata e l'uscita, in modo da monitorare i flussi). Si dorme a scuola (ma a numero chiuso, per tenere la situazione sotto controllo) e ci si prenota per pranzo e cena, mentre non si chiude il dialogo con i presidi, si cercano accordi. Il vademecum si chiude con un monito: chi rompe paga. Così riparte la nuova stagione delle occupazioni milanesi. "Il Virgilio sarà la nostra casa in questi giorni, ce ne prenderemo cura": la promessa degli occupanti. E non è la prima volta che si danno regole: ogni stagione ha le sue. Come in tempi di pandemia quando gli studenti durante i blitz a catena avevano brevettato un protocollo ad hoc: tamponi all'ingresso, distanziamento, trattative con la dirigenza, per fare capire che un'altra scuola è possibile.