Editoriale

La stupida gioventù

L’Italia è piena di giovani e talentuosi cervelli in fuga dal disastroso contesto lavorativo che spesso li preferisce sfruttati, sottopagati e precari. Tuttavia, sulle cronache si scoprono anche cervelli in fuga dai corpi dei giovani proprietari.

È il caso di quei tre ragazzi milanesi di 17 e 18 anni che in vacanza sulla neve hanno ben pensato di usare un vecchio materasso come una slitta finendo per schiantarsi contro gli alberi: tutti sono finiti all’ospedale e uno di loro ha riportato un grave trauma facciale.

Oppure di quel giovane brianzolo di 23 anni che, a tarda notte e ubriaco fradicio, ha preso l’auto della madre, si è messo al volante e ha iniziato a fare girotondo ad alta velocità intorno a una rotatoria finché non ha preso un palo. Poi, non contento della sua prodezza, all’arrivo dei carabinieri si è rifiutato di fornire documenti e di fare l’alcol test, preferendo mettersi a cantare “Sotto il sole di Riccione” sotto gli occhi stupefatti dei militari (i quali lo hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza e gli hanno tolto la patente).

Bravate giovanili, si dirà: sicuro. Non fosse che per un nulla cosmico hanno messo a rischio la propria vita e quella degli altri. Incoscienza, si dirà: forse. Oppure mera e banale stupidità.