MAURO CERRI
Editoriale e Commento
Editoriale

Giudizi Sindacabili

Tiene banco in questi giorni la classifica di gradimento dei sindaci italiani, un'indagine statistica un po più complessa della pagella di fine anno in cui si è trasformata. Chi sale è promosso e chi scende è bocciato nella semplificazione narrativa che anche i vecchi media non riescono più a eludere. Prima di consegnare carbone o caramelle, però, sarebbe bene considerare che l’attività di amministrare è tanto più difficile quanto è più grande e complesso il territorio di competenza e stratificate le aspettative di chi ci abita. Oppure si può citare Beppe Sala che, dopo essere scivolato al diciannovesimo posto (che si tiene stretto), semplifica a sua volta: "L’unica classifica che conta è quelle delle urne e lì vi batterei per la terza volta consecutiva", sembra affermare ai rivali del centrodestra con la stessa “spocchia” con cui gli interisti ricordano ai cugini milanisti la striscia di vittorie consecutive. Del resto Sala è tifoso nerazzurro. Quanto a (sana) spocchia non gli è da meno il sindaco di Mantova, primo tra i lombardi: "Il segreto del mio successo? Alla fine decido sempre io"