ANDREA MORLEO
Editoriale e Commento
Editoriale

La morte ti fa bella

Al termine del corso per “Operatori del benessere” ha deciso di dedicare la sua tesi alla tanatoprassi, ovvero il trattamento estetico delle salme prima delle esequie. Succede nel lodigiano e la protagonista è Chiara, una ragazza di 18 anni che ha scelto una carriera decisamente inusuale.

Inusuale certo ma l’intuito imprenditoriale, nella sua essenza, non è in fondo la capacità di fiutare una nicchia di mercato poco esplorata per fare business? Eppure preparare i defunti per l’ultimo viaggio è pratica antica quanto l’uomo. I morti delle prime tombe del Paleolitico sono stati sepolti con abiti decorati e ricchissimi di ornamenti. In certi casi anche cosparsi di ocra colorata, il primo make-up della storia.

Addirittura gli antichi egizi ritenevano che il corpo dovesse conservarsi integro per l’aldilà e così inventarono la mummificazione, arte molto complessa che richiedeva una conoscenza anatomica specifica per estrarre gli organi interni attraverso un uncino di bronzo.

Chiara ha già svelato i suoi obiettivi – “renderò bella la morte” -, che ricorda molto il famoso film di Zemeckis con protagonista Meryl Streep, “La morte ti fa bella” appunto. La morte la farà anche ricca? Chissà ma di sicuro Chiara su un paio di cose potrà contare: da una parte la ridotta concorrenza, dall’altra il fatto che i clienti su cui lavorare non le mancheranno mai.