ANDREA MORLEO
Editoriale e Commento
Editoriale

Clooney e lo scoop di villa Oleandra

Lo scoop è il gol del giornalista. Arrivare per primi a dare una notizia è da sempre il sogno di chi lavora nei mezzi di informazione. E ovviamente l'incubo per i colleghi che lo subiscono.

La vicenda di Clooney e della villa sul lago di Como riporta alla ribalta il concetto e lo attualizza. Nel senso che nell'era social gli scoop sono ormai in via d'estinzione, un po’ perché tutti sanno tutto di tutti e un pò perché proprio grazie a internet il "copia incolla" da eccezione è diventata regola.

Ai tempi si consumavano le suole delle scarpe, oggi basta una "navigata" fatta bene per mettere insieme 30 righe dignitose, riempiendo le redazioni di tuttologi dell'ultim'ora. Una volta si diceva che il giorno dopo la carta dei giornali fosse buona solo per impacchettare il pesce.

Oggi basta un click: prima la soffiata di un sito gossip Usa ripresa a livello planetario, poi la smentita con altrettanto codazzo in senso opposto senza un plissé. In mezzo una manciata di giorni senza lo straccio di una conferma perché ormai la rete ha sdoganato anche questo vecchio tabù. Che dire? Almeno così si risparmiano alberi.

La sensazione è che per George e signora valga il vecchio adagio: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. E poi con una villa così non c'è preoccuparsi molto per il futuro.

E per noi giornalisti invece? Prendo a prestito un dialogo tra due dei protagonisti di uno dei tanti film di quel genio di Woody Allen: "Questa faccenda è troppo artificiosa, non me la sento di continuare”. Risposta: “Ma che dici!? Tutta la tua vita è un artificio, sei un mago!". Il film in questione parla di giornalisti e si intitola "Scoop".