D’ora in poi, nella fascia oraria che va dalle 7.30 alle 19.30, entrare in macchina nella cerchia interna di Milano (ovvero l’Area C) costerà 7,50 euro e sarà possibile parcheggiare sulle linee blu per al massimo due ore consecutive. Fermo restando, ovviamente, che i veicoli inquinanti non potranno entrare neanche pagando.
Questo non è che l’ultimo atto della guerra del Comune al traffico. Un atto che, ancora una volta, ha scontentato tutti. Per il centrodestra è troppo severo, per gli ambientalisti non lo è abbastanza. E tra chi dice che “Sala ci farà circolare solo coi tricicli” e chi parla di “inutili microprovvedimenti”, emerge sempre più chiara l’esistenza di due distinte visioni riguardo ciò che Milano dovrà diventare nel prossimo decennio.
La politica – ricordiamolo – nasce per gestire i conflitti insiti in ogni società umana, latenti o manifesti che siano. Serve, in altre parole, per trovare una sintesi tra ciò che ognuno vuole per sé e ciò che gli altri vogliono per lui. A forza di schifare il compromesso, non solo si finisce a polarizzare il dibattito, ma ci si scorda che tra due visioni sempre più contrapposte e lontanissime c’è il rischio che alla vittoria di una, l’altra visione – magari la propria – venga spazzata via.