ARNALDO LIGUORI
Editoriale e Commento

L’area C che scontenta tutti

Le nuove regole del Comune di Milano contro le automobili sono troppo austere per una parte dei milanesi e troppo lascive per gli altri

D’ora in poi, nella fascia oraria che va dalle 7.30 alle 19.30, entrare in macchina nella cerchia interna di Milano (ovvero l’Area C) costerà 7,50 euro e sarà possibile parcheggiare sulle linee blu per al massimo due ore consecutive. Fermo restando, ovviamente, che i veicoli inquinanti non potranno entrare neanche pagando.

Questo non è che l’ultimo atto della guerra del Comune al traffico. Un atto che, ancora una volta, ha scontentato tutti. Per il centrodestra è troppo severo, per gli ambientalisti non lo è abbastanza. E tra chi dice che “Sala ci farà circolare solo coi tricicli” e chi parla di “inutili microprovvedimenti”, emerge sempre più chiara l’esistenza di due distinte visioni riguardo ciò che Milano dovrà diventare nel prossimo decennio.

La politica – ricordiamolo – nasce per gestire i conflitti insiti in ogni società umana, latenti o manifesti che siano. Serve, in altre parole, per trovare una sintesi tra ciò che ognuno vuole per sé e ciò che gli altri vogliono per lui. A forza di schifare il compromesso, non solo si finisce a polarizzare il dibattito, ma ci si scorda che tra due visioni sempre più contrapposte e lontanissime c’è il rischio che alla vittoria di una, l’altra visione – magari la propria – venga spazzata via.