di Giuseppe Catapano L’idea è italiana. Tale è anche il prodotto finale in tutte le sue parti, hardware e software. Un made in Italy che piace all’estero, tanto che Vaimoo – per il momento – è utilizzato esclusivamente fuori dai confini nazionali. Si tratta di bike sharing elettrico e di una soluzione completa composta da biciclette elettriche, stazioni di ricarica e app per l’utilizzo del servizio. Il sistema è realizzato da Mermec, azienda leader nella fornitura di soluzioni digitali per trasporto e mobilità parte di Angel Company, e ha nell’innovazione il tratto distintivo: il ricorso alla tecnologia permette di migliorare la distribuzione e la manutenzione della flotta attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, dati di geo-localizzazione e parametri di funzionamento provenienti dal campo in tempo reale. Una formula di e-bike sharing connesso progettata per essere adattabile a ogni scenario di micromobilità e che sfrutta le potenzialità delle tecnologie IoT (internet delle cose) per un’integrazione con altri mezzi come metro, treno o autobus. L’estero, si diceva. Il successo di Vaimoo è testimoniato anche dalle città che per prime hanno scelto il sistema made in Italy: Copenaghen (nel 2018) e Rotterdam, due ‘capitali’ della mobilità green. Da quest’anno l’innovativa soluzione di bici in condivisione è arrivata anche nel Regno Unito, grazie a un accordo siglato con l’operatore svedese Voi Technology, e nei prossimi mesi potrebbe trovare applicazione anche in Italia, a Bari. "I nostri piani iniziali – spiega Matteo Pertosa (nella foto in basso), Ceo e ideatore di Vaimoo – prevedevano l’avvio di un progetto pilota in Puglia (regione che ospita la sede dell’azienda, ndr): nel 2016 abbiamo vinto un bando per la fornitura del servizio, ma a causa di lungaggini burocratiche il contratto non è stato ancora finalizzato. Dovremmo partire il prossimo giugno". Ed ecco che le e-bike di Vaimoo hanno macinato chilometri ...
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