
di Andrea Ropa
Un aiuto concreto alle Pmi italiane che si trovano sempre più in difficoltà finanziarie. Soprattutto in questi tempi di pandemia e nell’immediato futuro, quando – lo dicono le statistiche di Bankitalia – ci sarà un trattamento asimmetrico nell’erogazione del credito, con le grandi imprese che vi avranno facile accesso e le piccole che avranno maggiori difficoltà. Per questo nel 2018, da un’idea di Valerio Malvezzi e Massimo Bolla (nella foto in basso), è nata Afim (Associazione per i finanziamenti d’impresa), che oggi ha sedi principali a Roma e Novara e, per essere più vicina agli imprenditori, sta aprendo sedi regionali e provinciali in tutta Italia. L’associazione offre alle imprese associate la possibilità di verificare la propria situazione finanziaria utilizzando strumenti informatici di analisi e pianificazione finanziaria esclusivi. Ogni anomalia eventualmente riscontrata viene subito segnalata affinché sia possibile, con le competenze tecniche dei finanzialisti (specialisti in finanziamenti d’impresa), risolvere i problemi e permettere all’azienda di presentarsi autonomamente in banca con i numeri adeguati a ottenere credito.
"Quanto più la dimensione dell’impresa è piccola – spiega Bolla, che ricopre la carica di presidente Afim – tanto più è difficile, per quell’impresa, avere accesso a strumenti di conoscenza del mercato finanziario. Per questo Afim affianca l’imprenditore non per sostituirlo nella richiesta di finanziamenti alle banche (attività di cui Afim non si occupa, svolta da mediatori del credito accreditati), ma per fargli capire quali siano i problemi per cui l’azienda fatica ad avere credito, quali siano le soluzioni professionali da adottare per rimuoverli, e come presentarsi in banca nel modo corretto e con gli strumenti adeguati". La mission di Afim è quella di promuovere la cultura di un corretto rapporto tra imprese e canali di finanziamento e fornire i migliori specialisti in grado di rimuovere tutte le barriere culturali, cognitive e informative, che ostacolano l’accesso al credito.
"Gli imprenditori – continua Bolla – devono ormai dotarsi della cultura bancaria necessaria ad affrontare le sfide di questo decennio, devono poter contare su professionisti in grado di trasformare in numeri le loro idee, devono prendere coscienza che il mercato valuta un’impresa per i suoi bilanci e non solo per la brochure o il sito internet". Afim dispone anche di un centro studi interno in grado di elaborare continuamente i dati macroeconomici e fornire agli associati una visione chiara del contesto in cui le imprese si trovano ad operare, in modo da aiutarle nelle scelte (passaggio generazionale, strategia di nascita, crescita, sviluppo e maturità) che sono decisive per rimanere sul mercato.
"Afim – conclude Bolla – ha un approccio diverso dalle società di consulenza, anche perché le uniche specializzate in questa materia operano sulle grandi imprese, per questione di posizionamento e prezzo. Un approccio che privilegia non la ricerca di incarichi professionali, ma la condivisione di valori e scopi degli associati. Per questo motivo promuoviamo iniziative anche a sfondo etico e sociale, a cui partecipano soggetti che rivestono ruoli rilevanti nel mondo accademico, nella ricerca e nella comunicazione".