ROBERTO CANALI
Economia

Turismo in Lombardia, nel 2023 è un boom. Come sopravvivere al successo

I numeri di una crescita impetuosa illustrati in uno studio di Cna Turismo e Commercio. Il professore: “L’aumento dei prezzi non può essere l'unico elemento di selezione”

Turisti su un battello lombardo (Archivio)

Turisti su un battello lombardo (Archivio)

Milano – Sapevamo di essere bravi, adesso grazie all’arrivo dei turisti a milioni da tutto il mondo abbiamo anche scoperto di essere belli. È una Lombardia in parte inedita quella fotografata da uno studio di Cna Turismo e Commercio Lombardia che elaborando i dati di Polis ha acceso i riflettori su quella che si annuncia un’estate da record, in grado di polverizzare il primato raggiunto nel 2019, l’anno che ha preceduto il grande reset del Covid.

"La Regione sta emergendo come destinazione altamente attrattiva per i viaggiatori di tutto il mondo”, spiega Eleonora Rigotti, presidente di Cna Turismo e Commercio Lombardia.

Le cifre

Nel 2022 sono stati 15 milioni e 700 mila gli arrivi e 43 milioni le presenze turistiche, testimoniando un totale stimato di circa 43 milioni di notti complessivamente trascorse.

Nel 2023 andrà meglio, Cna nazionale stima a luglio 19 milioni di arrivi (+9% circa rispetto al 2019) e 81 milioni di pernottamenti in tutta Italia, le previsioni per la Lombardia sono decisamente ottimistiche.

Il turismo straniero ha più che raddoppiato in un solo anno costituendo con 8.636.801 arrivi il 55% del totale dei visitatori nel 2022.

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Da dove vengono i turisti

I principali Paesi d’origine sono stati Germania, Stati Uniti e Francia. Il turismo nazionale ha dimostrato anch’esso una notevole crescita nel 2022, con un incremento del 32% degli arrivi e del 22% delle presenze rispetto all’anno precedente. Il turismo di prossimità è stato particolarmente significativo, con 2 milioni e mezzo di residenti lombardi che hanno scelto di trascorrere almeno una notte in una struttura turistica della propria regione.

Le regioni Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna si sono distinte come le principali fonti di provenienza dei turisti italiani.

Il parere dell’esperto

 “Il trend della Lombardia è la conferma di un’estate da record, dal punto di vista degli arrivi e delle presenze, che sta vivendo un po’ tutta l’Italia. Sicuramente la Lombardia si conferma uno dei motori di questa crescita".

Un fenomeno che non sorprende più di tanto il professor Marco Maggioli referente del corso di laurea in Turismo, management e cultura dell’Università Iulm, abituato a osservare la nostra regione anche dal punto di vista dell’offerta in termini di accoglienza.

Il patrimonio culturale

"La Lombardia è una grande regione e naturalmente ci sono i grandi attrattori come Bergamo e i Laghi, che sono meta sia di un turismo interno sia di un interesse da parte degli stranieri, ma fa piacere notare che l’indagine di Cna sottolinea il ruolo del patrimonio culturale, i luoghi e i paesaggi. Un turismo più consapevole dove gioca un ruolo fondamentale l’esperienza, possibilmente unica, che si sviluppa tra chi viene per fare una vacanza e l’abitante del luogo".

L’altra faccia della medaglia

Proprio come gli altri settori economici anche il turismo genera un impatto e spesso l’overbooking, il sovraffollamento che in queste settimane stanno vivendo alcune delle località più in voga come Como o la Gardesana, non è altro che l’effetto più evidente.

"Come in ogni altro settore dell’economia bisogna evitare le bolle speculative. Nel caso del turismo l’effetto di aumento, spesso ingiustificato, dei prezzi che si crea quando una località diventa particolarmente di moda. L’aumento dei prezzi è un elemento di selezione, ma non può essere l’unico, il rischio di ‘spennare’ i turisti per accedere ai luoghi spesso si accompagna a un aumento dei prezzi al consumo che poi si ritorce conto le stesse comunità locali. Sia chiaro, gli operatori hanno tutto il loro diritto di fare il loro lavoro, ma ci sono anche esempi in giro per l’Europa o il mondo in cui il rapporto tra turista e abitante è più diretto. Le bolle sono sempre rischiose perché prima o poi scoppiano e nel caso del turismo può accadere che l’interesse semplicemente si sposti altrove".

Investimenti internazionali

I grandi operatori internazionali lo sanno bene e infatti intercettano questi fenomeni e investono, aprendo nuove attività nelle località più trendy, ma questo deve accompagnarsi a uno sviluppo dell’offerta sull’intero territorio, altrimenti c’è il rischio che a trarne vantaggio siano i pochi e di sicuro non chi in quei territori ci vive.

"Per questo nel nostro corso cerchiamo di formare i ragazzi a un altro turismo - conclude il professor Maggioli - quello legato al patrimonio culturale, la comunicazione e il patrimonio naturalistico", un’offerta più diffusa che si basa sulle esperienze e non sul semplice consumo di un pacchetto preconfezionato. Nell’estate da record del turismo lombardo un insegnamento da tenere bene a mente, per far si che i turisti, magari altri, tornino anche negli anni a venire.