Telelavoro dei frontalieri, Italia e Svizzera trovano un accordo fino al 30 giugno 2023

Incontro tra i rispettivi ministri delle Finanze. Roma toglie la Confederazione dalla black list dei paradisi fiscali

L'intesa tra Italia e Svizzera riconosce lo status di frontalieri a chi era in telelavoro

L'intesa tra Italia e Svizzera riconosce lo status di frontalieri a chi era in telelavoro

Telelavoro dei frontalieri, Italia e Svizzera trovano un accordo-ponte fino al 30 giugno 2023.

La dichiarazione, congiunta, è arrivata al termine dell’incontro odierno tra la consigliera federale elvetica con delega alle Finanze, Karin Keller-Sutter e il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti, i quali hanno firmato una dichiarazione concernente la regolarizzazione di alcune questioni fiscali pendenti. In particolare, l’Italia ha tolto la Svizzera dalla black list dei paradisi fiscali stilata nel 1999.

Una mossa che "elimina un ostacolo amministrativo nelle relazioni fiscali tra i due Paesi”, secondo le parole di Berna, e che ha quindi permesso anche di trovare una soluzione transitoria sul telelavoro dei lavoratori frontalieri valida dall’1 febbraio al 30 giugno 2023. L’accordo sarà firmato non appena l’Italia avrà varato le basi legali per lo stralcio della Svizzera dalla black list.

Il 31 gennaio scorso era infatti scaduto il precedente accordo amichevole tra Italia e Svizzera – raggiunto in piena emergenza Covid – che forniva un quadro giuridico-economico alla delicata questione dello smart working dei frontalieri, con tutte le sue problematiche in termini di imponibilità. Era stato in particolare il Governo di Roma a non volerlo rinnovare, nonostante gli appelli dei sindacati sia ticinesi sia italiani. Ora invece un’intesa è stata trovata, anche se non ancora resa nota nei dettagli. 

"La dichiarazione firmata dirime finalmente due importanti questioni fiscali aperte tra Svizzera e Italia”, esulta Keller-Sutter. Durante il colloquio, Giorgetti si è inoltre dimostrato fiducioso che nelle prossime settimane il Parlamento ratificherà il nuovo accordo relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri, sottoscritto nel 2020, che supera il precedente fermo al 1974. In Svizzera l’accordo è già stato approvato dalle Camere federali nel marzo dello scorso anno