Frontalieri contesi fra Italia e Svizzera: bonus e stipendi più alti, dove converrà di più lavorare?

Nell’ultimo anno i permessi concessi dal Canton Grigioni a nostri connazionali sono stati 1.754. Si annuncia battaglia a suon di incentivi per cercare di “accaparrarsi” i lavoratori

Frontalieri al confine (Archivio)

Frontalieri al confine (Archivio)

Villa di Chiavenna – Sono i lavoratori italiani il bene di lusso per tante imprese del Canton Grigioni dove, un po’ come accade da anni nel vicino Canton Ticino, senza i frontalieri cantieri, alberghi e ristoranti rischierebbero di dover chiudere.

Le cifre

Negli ultimi anni la corsa al posto in Svizzera è stata inesorabile anche in Valtellina dove il numero dei frontalieri dal 2013 a oggi è cresciuto del 70% arrivando a oltre 9mila lavoratori.

Solo nell’ultimo anno i permessi concessi da Coira sono stati 1.754, ma con l’imminente ratifica del nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera potrebbe cambiare profondamente le cose. In base alle nuove norme che dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1 gennaio prossimo anche i nuovi frontalieri saranno obbligati a pagare l’Irpef in Italia. Il nuovo meccanismo prevede una riduzione dell’imponibile alla fonte, che passa dal 100% al 70%, ma a fronte di una busta paga più sostanziosa i frontalieri dovranno presentare la dichiarazione dei redditi in Italia.

Agevolazioni in vista

Se ai nuovi frontalieri, ovvero quelli che verranno assunti oltreconfine una volta che l’accordo verrà siglato, si applicherà fin da subito questo nuovo sistema, per tutti gli altri che stanno già lavorando sono previste delle agevolazioni, sotto forma di franchigia che potranno essere utilizzate in sede di dichiarazione per abbattere l’imponibile. L’Unia, uno dei maggiori sindacati elvetici, ha già fatto le simulazioni: su uno stipendio medio di 4mila franchi lordi, a fronte di una retribuzione mensile di 3.100 franchi si pagheranno dai 6 ai 7mila euro di Irpef.

Abbastanza per rendere meno appetibile il lavoro oltrefrontiera, specie se alle tasse si aggiungerà il bonus in busta paga di 200 euro al mese allo studio del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, una contromisura che dovrebbe contribuire a frenare la fuga di lavoratori oltreconfine insieme all’istituzione della Zona economica speciale, da anni sognata da industriali e associazioni di categoria.

Ritocco degli stipendi?

Nel Canton Grigioni però non stanno a guardare e sono già pronti a ritoccare verso l’alto gli stipendi pur di assicurarsi la manodopera italiana, il Dipartimento dell’Economia ha ricevuto un mandato dal parlamento cantonale per studiare sgravi fiscali a favore dei lavoratori italiani. Gli svizzeri insomma sono pronti a tutto pur di non lasciarsi sfuggire valtellinesi e valchiavennaschi.