Sciopero benzinai, in Lombardia corsa al pieno per oltre 6 milioni auto

I 2.900 impianti regionali minacciano la chiusura il 25 e 26 gennaio

Pieno di benzina e gasolio a rischio il 25 e 26 gennaio per lo sciopero, per ora, annunciato dai benzinai. E' l'ultimo atto dello scontro frontale tra le associazioni dei gestori delle pompe di benzina e il governo, che per affrontare il problema del rincaro dei carburanti ha varato il decreto "trasparenza" ma ha confermato lo stop allo sconto sulle accise, predisposto dal governo precedente guidato da Mario Draghi. Aumenti inevitabili per gli utenti e scambio d'accuse tra gestori e governo che ha dato incarico alla Guardia di Finanza di monitorare i prezzi alla pompa per evitare speculazioni.

Una due giorni senza carburante che potrebbe colpire pesantemente soprattutto in Lombardia che ha il maggior numero di veicoli a combustibili fossili circolanti in Italia, In Lombardia gli impianti di distribuzione di carburante sono circa 2.900 rispetto a un parco veicoli di oltre 6.200.000 per una media stimata di 2.140 veicoli per ciascuno di potenziali clienti.  In Italia a inizio 2022 vi erano  22.654 impianti di distribuzione di carburante attivi dei quali  505 nella rete autostradale. 

Dei circa 6,2 milioni di autovetture circolanti in Lombardia a fine 2021, secondo Cna, oltre la metà è alimentata a benzina (54,5%): si tratta di una quota più elevata rispetto alla media nazionale (44,7%). Oltre un terzo delle autovetture (34,5%) è invece alimentato a gasolio, a fronte di una quota del 42,9% nell'intero paese.  Le autovetture con alimentazione ecologica (gpl, metano, elettriche e ibride) sono in costante aumento e rappresentano oggi il restante 11% delle autovetture circolanti in Lombardia (12% a livello nazionale): nel 2015 erano meno del 7% del parco circolante. Secondo i dati di della associazione dei gestori, martedì10 gennaio, il pieno più caro in Lombardia si faceva sull'autostrada A21 Piacenza-Brescia a Cremona dove la benzina servita costava  2,449 euro al litro e il  gasolio 2,499.

Perché sciopero?

I benzinai non accettano di essere additati come i responsabili dell'aumento dei prezzi, volendo porre fine a quella che definiscono una «ondata di fango»: "Il Governo aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. Avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa". I gestori annunciano anche un presidio sotto la sede della Camera dei deputati. Intanto, lo sciopero dei benzinai viene definito "un loro legittimo diritto" dal ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, mentre domani alle 11.30 è previsto un incontro tra il sottosegretario Alfredo Mantovano, i ministri competenti e le associazioni del settore per fare il punto della situazione. 

I prezzi oggi

In base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 11 gennaio, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è fermo a 1,822 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,819 e 1,831 euro/litro (no logo 1,819). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,876 euro/litro (1,877 il valore precedente), con le compagnie tra 1,875 e 1,879 euro/litro (no logo 1,875). Sul servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 1,966 euro/litro (1,967 il dato precedente) con gli impianti colorati con prezzi tra 1,920 e 2,031 euro/litro (no logo 1,872). La media del diesel servito è 2,020 euro/litro (contro 2,021), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,965 e 2,079 euro/litro (no logo 1,926). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,795 e 0,807 euro/litro (no logo 0,777). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,130 e 2,555 (no logo 2,261).

 

Il peso delle accise

"I dati della Commissione Europea sui prezzi dei carburanti nei paesi Ue confermano in pieno le anomalie nei prezzi di benzina e gasolio esistenti in Italia". Lo afferma Assoutenti, che sottolinea come gli italiani paghino  benzina e gasolio di più rispetto alla media Ue. "Per un pieno di verde gli automobilisti italiani pagano oggi 6,9 euro in più rispetto alla media europea, con un litro che costa 1,812 euro al litro in modalità self contro 1,674 euro al litro - spiega il presidente Furio Truzzi - La differenza si assottiglia per il gasolio, con il pieno di diesel che costa nel nostro paese 4,8 euro in più rispetto la media. Se si considera però il prezzo del gasolio senza le tasse, l'Italia risulta estremamente più conveniente, con il  prezzo al netto di accise e Iva pari a 0,913 euro al litro contro la media Ue di 1,000 euro/litro, praticamente l'8,7% in meno - prosegue Truzzi - Questi dati indicano al Governo la strada da seguire per contenere i listini dei carburanti, che non deve passare solo dalla sacrosanta lotta alle speculazioni, ma deve prevedere interventi strutturali per ridurre sul lungo termine la tassazione, ricorrendo agli extra-profitti delle società energetiche e petrolifere in modo da reperire risorse non dalle tasche degli automobilisti, ma da quei soggetti che grazie  alla crisi economica in atto hanno visto crescere i propri utili".