Da Buccinasco alla Cina: la rotta delle pese di Ados

Il sistema elaborato da un'azienda del Milanese è stato installato in una centrale nucleare nella terra del dragone

Giorgio Brunello, titolare della Ados

Giorgio Brunello, titolare della Ados

Buccinasco (Milano) - Nuove frontiere per l’azienda Ados di Buccinasco, specializzata in sistemi di misurazione e pesatura elettronica "con tecnologia estensimetrica a celle di carico". In pratica, da 50 anni realizzano dispositivi per misurazioni e pesature. Non semplici bilance: i sistemi di Ados, esportati in tutto il mondo, sono applicati nell’industria edile, navale, petrolchimica, nel settore geofisico e nel nucleare. Proprio negli ultimi giorni l’azienda di Buccinasco ha installato un sistema di pesatura in una centrale nucleare cinese. "Il meccanismo consente di effettuare la pesatura, in un’area fortemente aggressiva per la presenza di radiazioni gamma, delle scorie in uscita dalla centrale nucleare. Il dispositivo effettua misurazioni in campo e invia tramite altissima tecnologia i dati in una sala quadri posta in area sicura", spiega Giorgio Brunello, managing director di Ados.

In giro per il mondo

Le tecnologie dell’azienda alle porte di Milano sono arrivate anche sulle piattaforme marine e navi di tutto il mondo, con impianti commissionati da Saipem. Un esempio? Un perno di oltre tre metri per il monitoraggio dello "sforzo compiuto dall’argano delle gru a bordo nave usati per posizionare tubazioni del gas naturale fino a 200 metri di profondità – ancora Brunello –. Tra i progetti significativi, c’è anche un sistema di pesatura per due serbatoi di stoccaggio di acido, alti come un palazzo di 20 piani, da 10mila tonnellate e con pericolo di esplosione, installati in Malesia. Non è stato facile: l’area è fortemente sismica e con raffiche di vento. Abbiamo progettato sensori unici resistenti a terremoti e venti, posti in custodie antideflagranti". Importanti anche lo studio e la ricerca continua sui sistemi di controllo alle sollecitazioni dei ponti. Sensori che avvisano immediatamente di possibili anomalie, testati dopo severissime prove in laboratori tedeschi. Sistemi salvavita: se il ponte Morandi avesse avuto uno di questi dispositivi, la tragedia del 2018 si sarebbe potuta evitare.