Ecco perché Della Valle vuole lasciare la Borsa: Opa sulle azioni di Tod's a Piazza Affari

Dopo i Benetton e gli Agnelli un top marchio del made in Italy potrebbe lasciare Piazza Affari

Diego Della Valle

Diego Della Valle

Tod's si prepara a salutare Piazza Affari, lasciando la Borsa milanese orfana di uno dei marchi più celebri del lusso legato all'abbigliamento made in Italy.  La DeVa Finance Srl, infatti, detenuta dalla Di.Vi. Finanziaria di Diego Della Valle, e da lui stesso controllata indirettamente, ha deciso di promuovere un'offerta pubblica di acquisto volontaria per acquisire la totalità delle azioni ordinarie di Tod's, pari al 25,55% del capitale sociale (dedotte le quote già possedute), e ottenere così la revoca delle azioni dalla quotazione a Piazza Affari. Della Valle pagherà un corrispettivo pari a 40 euro per ciascuna azione portata in adesione. L'Offerta incorpora un premio del 20,3% sulle quotazioni di ieri e, in caso di totale adesione, varrà complessivamente 338 milioni.

L'Opa

L'operazione, come emerge dal comunicato, è fatta dai Della Valle di concerto con Bernard Arnault di Lvmh, che tramite la Delphine possiede il 10% della maison marchigiana. In particolare, la Delphine si è impegnata nei confronti di Della Valle, e fino alla conclusione dell'offerta, a non cedere, trasferire o disporre a favore di terzi, e a non portare in adesione all'offerta, le azioni detenute.

Si tratta, in pratica di un accordo parasociale, che porta la quota in mano all'offerente quasi al 75% (da qui l'opa solo sul restante 25,55%).

Perché Della Valle vuole lasciare Piazza Affari

Ma perché la mossa del delisting? "L'obiettivo è quello di valorizzare i singoli marchi del gruppo (come Tod's, Roger Vivier, Hogan e Fay), dando loro una forte visibilità individuale e una grande autonomia operativa", rafforzando il loro posizionamento "nella parte alta del mercato della qualità e del lusso". E per questo, i Della Valle ritengono che "il perseguimento di questi obiettivi di medio e lungo periodo sia meno agevole mantenendo lo status di società quotata, con le limitazioni derivanti dalla necessità di ottenere risultati comunque soggetti a verifiche di breve periodo". In sostanza Tod's vuole avviare operazioni che non siano legate alla necessità di avere risultati immediati per "gratificare" con i dividendi gli azionisti.

Quanto pagherà ogni azione

Quanto al corrispettivo, l'offerta (40 euro per azione) incorpora un premio pari al 20,37% rispetto all'ultimo prezzo di chiusura, pari a 33,23 euro. L'esborso massimo in caso di adesione totalitaria all'offerta da parte di tutti i possessori delle azioni sarà pari a poco più di 338 milioni di euro.

Gli obiettivi

Tra le condizioni di efficacia, c'è il raggiungimento di una soglia di adesioni per arrivare a una partecipazione superiore al 90%. E nel caso i presupposti per il delisting non si verificassero a esito dell'offerta (inclusa l'eventuale estensione del Periodo di Adesione o l'eventuale Riapertura dei Termini), Della Valle si riserva la facoltà di conseguire il delisting mediante la fusione.

Il patto parasociale per Arnault

Quanto al patto parasociale con Arnault, tra i dettagli emerge come a seguito del Delisting, Delphine avrà il diritto di nominare un componente del consiglio di amministrazione di  Tod's. Infine, tra i due soci ci sarà il diritto di co-vendita, di trascinamento e di prima offerta: a seguito del delisting, qualora Della Valle o Delphine intendano avviare negoziati con terzi per la cessione di azioni di rispettiva titolarità, Delphine o Della Valle (a seconda del caso) avranno il diritto di prima offerta sulle quote poste in vendita. Del resto, sul tema, Della Valle è sempre stato chiaro, dichiarando a più riprese che se mai un giorno dovesse vendere avrebbe piena fiducia in Arnault.

La fuga dalla Borsa di Milano?

Dopo l'addio dei Benetton da Piazza Affari, dopo l'annuncio degli Agnelli di voler spostare Exor alla borsa di Amsterdam, un altro importante imprenditore italiano lascia la Borsa di Milano.