
A parità di mansione un operaio assunto a tempo determinato percepisce 9.523 euro l’anno contro i 19.839 di un collega a tempo indeterminato
Milano, 13 marzo 2025 – Condannati a lavorare i lombardi, dove l’occupazione è alle stelle ma sono gli stipendi a lasciare a desiderare, almeno in base ai dati dell’Osservatorio Inps sui lavoratori dipendenti. Lo studio è costruito sui dati raccolti nel 2023, gli ultimi disponibili, e confronta le retribuzioni di 3.717.570 lavoratori privati impiegati in tutti i settori tranne in quello agricolo: operai e impiegati rappresentano la grande maggioranza (rispettivamente 1,79 milioni e 1,54 milioni), poi ci sono i quadri (193mila) dirigenti (61mila), apprendisti (119mila). Se la retribuzione media annua è pari a 29.305 euro analizzando le varie fasce emergono delle differenze molto rilevanti, tanto da poter affermare che in Lombardia, più della metà dei lavoratori non supera i 25.000 euro lordi annui.
Percentuali
Quasi 1.024.000 lavoratori (27,5%) non raggiunge i 15.000 euro annui, oltre 681.000 persone (18,34%) stanno sotto i 10.000 euro. La precarietà che poi si riflette nello stipendio dipende dalle diverse tipologie di contratto, ad esempio i lavoratori con contratti a tempo determinato (oltre 721mila in Lombardia pari al 19,42% del totale) percepiscono una retribuzioni molto più basse rispetto a chi gode di contratti a tempo indeterminato. A parità di mansione un operaio assunto a tempo determinato percepisce 9.523 euro l’anno contro i 19.839 di un collega a tempo indeterminato, nel caso di un impiegato si passa da 14.064 euro a 33.361 euro l’anno.
Poi c’è il part-time che nella nostra regione viene applicato a quasi un milione di lavoratori (968mila il 26% del totale), nella maggior parte dei casi donne, con una retribuzione che non supera i 13.372 euro l’anno. I contratti brevi, fino a 12 settimane, interessato il 6% dei lavoratori (13,82%), quasi uno su sette con meno di 6 mesi effettivi di lavoro, mentre i contratti stagionali nell’industria e nel commercio riguardano l’1,26% dei contratti. Un tema cruciale è il gender pay gap.
Redditi risicati
Il reddito annuo femminile medio risulta di 23.676,77 euro, mentre per gli uomini sale a 33.601,81 euro. Poi c’è il tema dei giovani, gli under 34 ovvero 1,23 milioni di lavoratori in Lombardia: il 29% non supera i 10mila euro e il 52% non va oltre i 20mila euro l’anno. Infine la differenza territoriale, la retribuzione media annua complessiva in Lombardia è di 29.305 euro, ma si osservano differenze marcate tra le province più industrializzate, quelle metropolitane e le aree con una maggiore incidenza di lavoro stagionale. Milano, Monza e Brianza e Varese sono le province con le retribuzioni più alte per i lavoratori a tempo indeterminato con una media rispettivamente di 40.186 euro, 32.874 euro e 29.865 euro, grazie alla presenza di settori finanziari e industriali avanzati. Sondrio, Pavia e Como restano invece le province con le retribuzioni più basse.